L'incontro col Napoli è decisivo, a maggior ragione dopo il brutto ko contro il Milan. La Roma deve risollevare la propria classifica, ma potrebbe essere costretta a farlo senza Nainggolan: il belga è tornato in gruppo, ma qualche fastidio ancora lo avverte per via del dente perso e potrebbe non essere schierato titolare. Spazio, per Di Francesco, anche per le pillole anche su Balotelli, così come sul duello a distanza con Sarri. E' sembrato invece infastidito, il tecnico, quando si è parlato del confronto avuto in settimana con la squadra. 

NAINGGOLAN E PELLEGRINI - "Sono tornati in gruppo ieri. Radja deve ancora smaltire i postumi del dente perso e deciderò entro domani se schierarlo. Pellegrini è invece a completa disposizione".

I PAREGGI COL SASSUOLO CONTRO IL NAPOLI - "Cambiano le squadra ma non l'atteggiamento e la mentalità. Dal punto di vista tecnico e fisico, al Sassuolo avevo giocatori inferiori ma l'atteggiamento ci ha portato a raggiungere risultati importanti. Noi abbiamo le potenzialità per fare bene a Napoli, nonostante la classifica non dica questo".

EL SHAARAWY E DEFREL - "Si sono allenati bene in settimana. Defrel ha avuto qualche problemino negli ultimi 3 giorni ma potrebbero giocare tutti e due, così come tutti gli altri. Non ho deciso ancora nulla".

IL PRIMO INCONTRO CON SARRI IN SERIE C - "Lui ha iniziato molto prima di me, passando dalle gioie alle sconfitte. Ora è tra i migliori in circolazione, dimostrando di ottenere risultati e continuità, è passato da un 4-4-2 iniziare a un 4-3-1-2 a un 4-3-3. Al di là del sistema del gioco, è la mentalità ad averlo portato qui".

BALOTELLI - "Sì, lo allenerei. Ci ho parlato prima di andare al Sassuolo e volevo portarlo con me. Poi non trovammo le condizioni ma è un giocatore stimolante. Ha grandi mezzi".

CONDIZIONE MENTALE - "Non diamo continuità a determinati movimenti. Non va bene che alle prime difficoltà perdiamo il filo conduttore, con troppa facilità usciamo dalla partita alle prime difficoltà. L'aver rimontato poche volte è un segnale".

QUANDO VEDRO' CHE... - "Al di là di cosa posso aver detto alla squadra, voi confondete la disponibilità e l'educazione con il poco carattere e la poca personalità. Qualcuno ha scritto che ascolto e poi decido io ed è vero. Così come ascolto voi e vi rispondo con educazione. Non è un segno di debolezza, però, e mi dà fastidio che questa cosa venga confusa. Deciderò io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò sempre io. Chiaro? Quando vedrò che non ci sarà risposta sarò io il primo a salutare".