Grande ex della partita, Marco Materazzi ha provato, a suo modo, a dare una svegliata ai giocatori dell'Inter. Allontanando lo spettro della paura di San Siro e facendo i complimenti al suo amico Gattuso per come ha saputo gestire il Milan. Spazio, nell'intervista a Repubblica, anche al passato e agli obiettivi, così come alla parentesi Nazionale. 

IL CROLLO IN CAMPIONATO -  “Non mi spiego il crollo: nel 5-0 contro il Chievo sembravano di un altro campionato, poi il buio. Se San Siro mette paura? Ma per favore. Giocare a San Siro è un premio, se sei arrivato lì è perché l’hai meritato e devi sentirne l’orgoglio, mica il terrore. E beati loro che hanno sempre 60mila spettatori: noi pure quando vincevamo tutto nel mondo ne avevamo molti di meno”.

SPALLETTI“Sono un suo estimatore da sempre. Ed è una persona intelligente, quindi fa autocritica, non a caso ha detto: ‘Anche io ho sbagliato’. Come quando si prende gol è colpa di tutti, quando non si vince non può essere colpa solo di Icardi, di Perisic o di Ranocchia”.

OBIETTIVI NERAZZURRI “Se ce la faranno ad arrivare quarti? Devono farcela e basta. Per quello che hanno fatto all’andata e per il valore della rosa. Che non è così inferiore a Lazio e Roma, dove non è che ci siano tutti questi ex vincitori di scudetti e coppe, mentre Juventus e Napoli non le prendi". 

IL MIO AMICO GATTUSO “Non prendono mai gol e hanno un allenatore che corre con loro, quindi sono già in 12. Ha enormi meriti, Gattuso. Quando inizia la partita del Milan dico ai miei figli: ‘Vedrete che pure oggi Rino farà i suoi 10 chilometri’. E mica lo fa per il pubblico, lui è veramente così. Sta dando un senso alla stagione e alla sua carriera, dimostrando di valere tanto. Nessuno al mondo, a parte Fassone e Mirabelli, gli avrebbe dato questa opportunità. Lui l’ha fortemente voluta e in pochi ci credevamo. Sono il suo primo tifoso, so che ha passione, volontà e competenza. Non a caso è uno del nostro corso di Coverciano, quello dei campioni del mondo 2006: io, lui, Cannavaro, Grosso, Inzaghi, Zambrotta…”.

NAZIONALE – “Capitano dei cicli così, ma c’è anche un enorme problema culturale: altrove ricostruiscono in fretta, qui invece si fatica a lasciare il vecchio per il nuovo. Però la qualità degli interpreti è davvero calata. Quando ero piccolo io, i difensori in Serie A erano Maldini, Nesta, Stam, Cannavaro, Thuram, Costacurta, Couto, Mihajlovic… E gli attaccanti che incrociavamo la domenica erano Batistuta, Shevchenko, Vieri, Crespo, Chiesa. Era come andare all’università. Adesso è una scuola media. Di Biagio? Con tutto il rispetto per Conte e gli altri, io terrei tutta la vita Gigi". 

ZIDANE - "Ha creato un Real Madrid superbo, ha un’empatia incredibile con i giocatori. Nella finale di Cardiff contro la Juventus ho tifato per lui".