ROMA E JUVENTUS - "Sono entrambe forti, con stili diversi. Però, alla fine, parlano i trofei. E se la Juve è la squadra che vince il campionato da 5 anni, se è sempre il primo avversario da battere, significa che è quella che gioca meglio, il resto sono chiacchiere. Arbitri? Preferiscono non parlarne più. Voglio concentrarmi su quello che riguarda noi. Sul nostro processo di crescita, che è bene avviato”.
PIOLI - "Non dobbiamo deconcentrarci o riempirci la testa di situazioni non reali, anche se sono aspetti che fanno parte del calcio. Il nostro allenatore è Pioli e dobbiamo fare il massimo per aiutarlo, come lui ha fatto col nostro gruppo. Ha tirato fuori il meglio di noi, ha cambiato tutto e abbiamo già fatto un salto di qualità notevole, da quando è arrivato a oggi. Dice che le voci sul suo futuro non lo sfiorano? Dice bene. E io gli credo. Il discorso deve valere anche per noi giocatori, deve contare solo ciò che facciamo in allenamento e sul campo, senza distrazioni esterne”.
CAMBIO MODULO - "Credo sia il più adatto a noi, perché abbiamo molti campioni con la propensione a sacrificarsi per i compagni. I risultati confermano che è la strada giusta, noi ci troviamo bene”.
CHAMPIONS – “La sconfitta con la Roma ci allontana dalla Champions? Sì, ma non siamo fuori dai giochi e non lo saremo fino a quando i numeri ci diranno che possiamo qualificarci. Credo fortemente nel 3° posto, ci crediamo tutti, l’obiettivo è sempre quello. Abbiamo il dovere di provarci fino in fondo, io sono molto fiducioso”.