Uno dei capitoli più controversi della storia calcistica italiana, uno degli argomenti che, ancora oggi, tengono viva l'attenzione mediatica a distanza di circa 10 anni. Calciopoli va avanti, e con essa anche tutta una serie di procedimenti collaterali che hanno interessato, più o meno direttamente, uno degli scandali maggiori del nostro calcio. Al terzo piano del Tribunale di Milano, in occasione del processo che vede Moggi imputato per diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti, uno dei segnali che può sciogliere il gelo che in questi anni ha caratterizzato i rapporti anche tra Inter e Juve: una stretta di mano proprio tra Moggi, ex dg della Juventus, e Massimo Moratti, oggi presidente onorario dell'Inter e all'epoca dei fatti numero uno del club nerazzurro.

 

Questa la testimonianza resa da Moratti nel processo: "Era tutta una presa in giro quella che mi faceva Bergamo, era una grande presa in giro a cui io mi prestavo perché sono una persona cortese e le mie non erano certe intenzioni rivolte a sporcare il calcio. Non era proibito andare a trovare gli arbitri prima e dopo la partita, era una forma di cortesia, una prassi consentita. Erano telefonate di cortesia, una presa in giro perché Bergamo voleva farmi capire che avevano riguardi per l'Inter e che finalmente era cambiato il clima dopo 10 anni".