Che all'Inter regni, in questo preciso momento storico, un po' di confusione appare oggi una verità incontrovertibile. L'esonero di De Boer è scelta legittima, la mancanza di un pronto sostituto un qualcosa che si stenta a capire. Contro il Southampton ci sarà Vecchi, che forse reggerà la pressione anche per l'impegno di campionato contro il Crotone, poi spazio al sostituto, che Zanetti e Ausilio vorrebbero italiano mentre il gruppo Suning più internazionale alla Villas Boas o, magari, alla Blanc.

Quel che è certo è che le gerarchie sono pronte a rimescolarsi, e se alcune sembrano destinate a rimanere tali - difficile immaginare che Icardi possa venire scardinato dal suo ruolo di numero 9 o che Miranda e Murillo possano cedere il posto a Ranocchia o Andreolli - altre potrebbero improvvisamente cambiare rispetto a quella che è stata la gestione De Boer. 

Il nome certamente più interessante è quello di Gabigol, utilizzato dall'olandese solamente nel finale della gara di San Siro con il Bologna - quando, per la verità, Gabigol di certo non riuscì ad incidere - e poi tenuto sempre tra panchina e tribuna. Considerando però il pesante investimento della società e le qualità che comunque il brasiliano può vantare dalla sua, il nuovo tecnico nerazzurro potrebbe certamente ribaltare il tavolo e promuovere Gabriel in un giro che sino a questo momento ha coinvolto solo Eder, Perisic e Candreva.

Altri nomi sono quelli di Jovetic, ufficialmente uno dei pochi in grado di giocare come vice Icardi-Banega-Candreva-Perisic ed in realtà mai utilizzato da De Boer se non in finali disperati. Anche Kondogbia, ufficialmente alle prese con qualche problema muscolare nelle ultime settimane, potrebbe tornare in rampa di lancio, mentre sembra più difficile che Biabiany, Ranocchia e Palacio possano scalare le gerarchie. Occhio, invece, a tutti i giovani che De Boer aveva dimostrato di tenere in considerazione: in un momento delicato, Miangue e Gnoukouri potrebbero tornare nel dimenticatoio e lasciare l'Inter già a gennaio.