Grande protagonista della finale degli Europei Under 21 con la sua Spagna, il centrocampista del Napoli Fabian Ruiz ha fissato i suoi obiettivi a stretto giro di posta per la sua carriera ai microfoni di El Mundo: "Mercato? Non mi interessa. Sogno un titolo la prossima stagione con il Napoli e di poter andare poi all'Europeo del 2020 con la Nazionale maggiore spagnola”. 

"Ogni giorno, dopo scuola, tornavo a casa e mangiavo velocemente. Non vedevo l'ora di finire per uscire e giocare a calcio nel parco più vicino. Giocavamo per strada, mettendo le pietre per fare le porte. Mio fratello, sei anni più grande di me, mi portava sempre con i suoi amici".

"Mia madre è tutto per me. È stata lei a crescere i suoi tre figli, nonostante le difficoltà. Ed è stata lei a fare in modo che potessi giocare a calcio ogni pomeriggio. È stata fondamentale per me. Due o tre anni dopo il mio arrivo al Betis, il club gli offrì un lavoro come donna delle pulizie. A casa hanno cercato di farmi vedere che le cose andavano bene, si sono sforzati e si sono privati di tanto. Solo quando sono diventato più grande l’ho capito".

"107 gol in una stagione? Quello è successo nei Pulcini, al secondo anno col Betis. Mi lanciavo sempre in avanti, da esterno. Facevo un po' di tutto in campo".

"Il debutto col Betis? Lo ricorderò per sempre. Mi chiamarono due giorni prima della partita per dirmi che avrei viaggiato con la prima squadra. Non ci credevo, non mi aspettavo nemmeno che potessi fare il mio debutto. È stato molto bello, ho realizzato un sogno quel giorno. Ho imparato che, nonostante le difficoltà, devo volere la palla in qualsiasi momento. La cosa più importante era che mi sentivo soddisfatto di quello che stavo facendo, che non mi importava del risultato. Il Betis mi ha insegnato ad amare il pallone. La cosa principale per un giocatore di calcio è la fiducia. Avevo bisogno che si fidassero di me, che mi dessero un'opportunità, e i biancoverdi me l’hanno senz'altro data".