E' per questo che, ospite di Tutti Convocati, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha auspicato un cambiamento sulla norma in esame - mai escluso dai vertici ministeriali in considerazione di dati più confortevoli sul contagio del virus - da effettuarsi nella settimana antecedente alla ripresa del campionato, così da dissipare qualsiasi dubbio in merito.
QUARANTENA OBBLIGATORIA PER TUTTI - "Sappiamo che è prevista questa norma, l'auspicio è che a breve, una settimana prima dell'inizio dei tornei, quindi della Coppa Italia, si possa rivalutare: manderemo una nuova proposta, nella speranza che questa norma venga rivisitata. Oggi crea grande ansia e preoccupazione. Oggi esistono delle norme chiare, che consentono di poter continuare l'attività, isolando un atleta o un professionista dello staff, continuando gli allenamenti".
IL RITORNO DEI TIFOSI ALLO STADIO - "Mi auguro di cuore di poter vedere per la fine del campionato una piccola presenza allo stadio. È impensabile che in uno stadio da 60.000 spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima con tutte le dovute precauzioni. Sicuramente è prematuro oggi ma potrebbe arrivare un altro piccolo segnale di speranza per il nostro Paese. Sarebbe un modo per ricompensare di tanti sacrifici e sofferenze gli appassionati del calcio italiano''.
ORARI PARTITE - "Alcune richieste avanzate dai calciatori sono legittime, altre un po' meno. I giocatori sono una componente fondamentale del mondo del calcio, ma sanno benissimo che dall'emergenza si esce solamente se restiamo tutti uniti: questo non significa portare a casa il miglior risultato, ma avere la responsabilità e la maturità di fare qualche piccola rinuncia".
IL MOMENTO PIU' DIFFICILE - "Ce ne sono stati diversi, forse dico quello in cui la Francia ha rinunciato a far ripartire la Ligue 1. Quando uno dei 5 campionati più importanti viene meno e gli altri stanno ancora decidendo, è evidente che c'è un problema, ma abbiamo mantenuto la barra dritta e il risultato mi pare sia stato raggiunto".
IL RAPPORTO CON SPADAFORA - "Io con il ministro ho avuto un ottimo rapporto e un confronto costante. La sua prudenza è stata l'atteggiamento tattico, strategico, che ha consentito al calcio di arrivare nelle migliori condizioni alla giornata in cui è stato possibile annunciare la ripartenza".