Uno sforzo eccessivo, ieri, proprio mentre la seduta di allenamento stava per finire, e poi la fitta alla coscia e un dolore acutissimo. Sono stati vissuti attimi di paura, ieri, in casa Inter, quando a poche ore dal gong finale di calciomercato Icardi si fermava dopo una sessione di tiri, e Spalletti temeva seriamente potesse trattarsi di un infortunio grave.

Anche perchè, contestualmente, Ausilio aveva chiuso con il Sassuolo per la cessione a titolo definitivo (con diritto di recompra) di Pinamonti a 5.5 milioni più bonus: l'unico, vero, alter ego tattico del capitano. Che però all'ultimo momento decideva, per bocca di Ausilio, di voler "completare il percorso all'Inter".

Un percorso che potrebbe portarlo sin da subito, contro il Crotone, sabato, a giocare buona parte della gara. Icardi, difatti, non ci sarà per via dell'elongazione muscolare rimediata, che lo terrà certamente fuori nella 23a ed in dubbio anche per la 24a (sfida al Bologna). Rischiarlo contro i pitagorici sarebbe una forzatura che Spalletti non può concedersi, vista anche la mancanza di alternative. Per questo a partire titolare, con Perisic e Candreva, potrebbe essere Eder, per poi concedere il subentro al giovane canterano nerazzurro.

E l'occasione giusta, anche dal 1', potrebbe arrivare anche per Rafinha: il brasiliano - che non gioca una partita da titolare dall'aprile 2017 - è stato provato ieri dal tecnico come mezzala nel 4-3-3, insieme a Borja Valero e Vecino, in un centrocampo dall'elevato tasso tecnico. Per lo staff medico dell'Inter può giocare anche 60'-70' di partita. E l'occasione potrebbe arrivare anche subito, dopo avergli concesso solo pochi secondi contro la Spal. Nella ripresa, poi, potrebbe esser dato spazio a Gagliardini o Brozovic. Al tecnico certaldino, deluso dal mercato ma voglioso di tornare alla vittoria dopo due mesi di astinenza, l'ultima parola.