Una buona notizia per la Lazio ma anche tante defezioni in vista della gara contro il Carpi. I biancocelesti, al primo allenamento del nuovo anno, riabbracciano Senad Lulic: il bosniaco è tornato in campo dopo l’operazione alla mano che l’aveva tenuto fuori nell’ultimo mese. Questo pomeriggio Lulic ha corso in campo per una sessione atletica e lavoro con il pallone, seppur con una fasciatura che proteggeva l’arto operato.
I biancocelesti sono ancora privi di Marchetti, Konko e Basta, che non hanno lavorato in gruppo, così come Mauricio, oggi assente: per la difesa della Lazio, già priva di De Vrij e Gentiletti, si tratta di un’autentica emergenza.
La situazione è stata analizzata dal medico sociale Roberto Bianchini, intervenuto a Lazio Style Radio: “Konko ha avuto un infortunio banale in casa, gli è caduto un piatto sul dorso del piede, ha riportato una ferita lacero-contusa che è stata medicata con dei punti di sutura, oggi ha ricominciato a calzare scarpe da ginnastica e scarpini. Ha svolto un lavoro differenziato che domani verrà intensificato e domenica potrà correre con il resto dei compagni. Kishna sta seguendo il protocollo riabilitativo, la settimana prossima inizierà il lavoro in acqua. Marchetti e Gentiletti hanno eseguito ieri degli accertamenti di controllo per i problemi muscolari, sono in fase di miglioramento ma non completamente risolti. La prossima settimana faranno un lavoro fisioterapico e riabilitativo”.
Bianchini ha proseguito: “Lulic dovrà aspettare che il chirurgo dia l'ok per ricominciare un lavoro in campo di una certa intensità. Anche per lui i tempi si stanno accorciando e stiamo per uscire dal tunnel della riabilitazione. Mauricio aveva un fastidio al ginocchio, a livello preventivo siamo d'accordo con lo staff tecnico per non caricarlo ulteriormente di lavoro, quindi farà differenziato fino a a domani. Domenica si riaggregherà al gruppo. Anche Basta sta facendo un lavoro specifico e differenziato per l'affaticamento agli adduttori, anche lui domani dovrebbe tornare in campo e cominciare a forzare i lavoro sempre nell'ottica della ripresa”.