Intervenuto su Radio Rai Gr Parlamento a margine della trasmissione 'La Politica nel pallone', il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato la scelta di Gennaro Gattuso come nuovo ct della Nazionale, dopo la decisione di esonerare Luciano Spalletti.

Gattuso ct, parla La Russa

"Bisogna fare gli auguri a Gattuso e alla Nazionale, quando si ama la Nazionale le critiche a posteriori servono a poco. Però ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto. Semmai lo è Buffon, che forse è dietro a questa decisione, allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale.

I simboli del nostro calcio sono altri, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, dei Baggio, dei Del Piero, degli Zenga. Ecco, perché non Zenga?

Se andremo ai Mondiali del 2026? Non lo so, dipende dalle gare di settembre. Se in una delle partite non dovessimo fare i tre punti, non ci sarebbero più alibi per nessuno. Nelle cose naturali dovremmo arrivare secondi nel girone, poi vedere chi ci tocca negli spareggi. Però siccome siamo abituati a non vincere nemmeno con la Macedonia, allora dobbiamo pensare soprattutto a come sarà l'Italia".