L'Italia nel suo destino, anche all'Europeo. Berat Djimsiti è pronto ad affrontare gli Azzurri da capitano della sua Albania. Un incrocio ricco di significati per il difensore dell'Atalanta, che al nostro calcio deve tanto della sua carriera e dei suoi successi. 

Djimsiti carica la sua Albania e avverte l'Italia

Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Djimsiti ha così avvertito l'Italia in vista dell'esordio di Dortmund e caricato la sua Albania per il proibitivo girone contro Azzurri, Spagna e Croazia. Queste le sue parole: 

Italia favorita?

"Dico sì perché conosco il potenziale tecnico di una squadra che tre anni fa festeggiava l’Euro e di un calcio ben sintetizzato da quello che hanno fatto i club in Europa. Dopo il 2021 la Nazionale ha avuto alti e bassi, ma è un’ovvietà dire che non dobbiamo sottovalutarla, ma rispettarla: è sempre l’Italia".

Asllani un top

"È giovanissimo e ha tutti i mezzi e il tempo per arrivare in alto. Con l’Inter, appena ha avuto un po’ più di spazio, ha fatto vedere cose non banali. E non era facile entrare in un centrocampo così forte. Se Sylvinho lo schiererà da titolare, la responsabilità lo aiuterà a dare il meglio".

Su Ramadani e Bajrami

"Ramadani in campo dà sempre tutto e la scelta di venire in Italia, in una squadra come il Lecce, è stata importante. Può giocare anche a livelli più alti. Bajrami, invece, è un multiruolo, in Nazionale ha giocato anche esterno sinistro e destro: un vantaggio. Ma credo che il suo ruolo preferito sia dietro le punte".

Il duello con l'amico Scamacca

"Se giochiamo, magari sì: ma non sarà una sfida decisiva. Intanto sono felice per questa sua convocazione, la merita tutta. [...] Non serve che dica io quanto è forte Gianluca: si è visto, no?".

L'Atalanta nel cuore

"Sono come l’Atalanta: non mi pongo limiti. [...] Abbiamo fatto una grande cosa: ci abbiamo creduto e sarà la miglior motivazione per credere a grandi cose anche ora".