Dopo la “riprogrammazione” voluta da Raffaele Cantone, ripartono le indagini sull’esame “farsa” di Luis Suarez, che il 17 settembre ha conseguito all’Università per Stranieri di Perugia l’attestato di conoscenza di lingua italiana livello B1 (necessario a ottenere la cittadinanza italiana). «La pressione mediatica era diventata eccessiva. Credo che questa sia un’indagine seria, da svolgere con la dovuta serietà» ha detto ieri il procuratore, mentre al momento il concorso in corruzione è contestato (ma solo come titolo di reato, senza specificare gli addebiti) alla rettrice dell’ateneo Giuliana Grego Bolli, al direttore generale Simone Olivieri e al professor Lorenzo Rocca, uno dei due esaminatori del bomber uruguaiano che nel frattempo ha salutato il Barcellona e debuttato con due gol nell’Atletico.

Esame Suarez, c'è stata corruzione?

Evidentemente poco turbato dall’inchiesta, Suarez potrebbe però essere ascoltato presto in videoconferenza dai pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti, che cercano di capire - se c’è stata corruzione - chi è stato il corruttore. Tra i nodi da sciogliere per gli inquirenti c’è infatti quello relativo ai testimoni da sentire e tra questi potrebbe esserci anche il folignate Federico Cherubini, dirigente della Juventus che si attivò per far svolgere in Umbria l’esame al Pistolero (in quel momento nel mirino dei bianconeri). 

Luis Suarez (Getty Images)
Luis Suarez (Getty Images)