Soltanto sei mesi alla Fiorentina, con l'illusione per i fantallenatori del gol al Napoli alla prima giornata. Poi quel rapporto mai decollato con Montella ed il prestito al Besiktas a gennaio. Boateng racconta ai microfoni di Sky Sport quel rapporto mai sbocciato con l'ex allenatore viola: "La Fiorentina? Per rendere al massimo tanti dettagli devono combaciare, sono arrivato in viola veramente con tanta voglia. Si trattava della piazza giusta, con dei tifosi caldi. Poi ho preso la 10 e ho sempre avuto la pressione di fare un gol o un assist in più. Non sono felice di come è andata. Anzi, sono ancora un po' arrabbiato perché non si è visto il vero Boateng. Montella? Non ci siamo capiti. All'inizio aveva un'idea, poi ha cambiato e, per esempio, non voleva più il centravanti che venisse incontro al pallone".

DE ZERBI - "De Zerbi mi ha riportato la voglia di giocare a calcio e di divertirmi, come idee è uno degli allenatori più forti che abbia mai avuto. Tornare al Sassuolo? Non mi vuole più, sono andato via già due volte (Barcellona e Fiorentina, ndr)".

RANGNICK AL MILAN? - "Può aiutare tanto, guarda il calcio e non solo, è una persona molto intelligente che valuta molti dettagli, lo dimostra quello che ha costruito. Sa come parlare con i giocatori, questa è la sua chiave".

IL FUTURO DI IBRA - "Il Milan lo deve tenere, sa fare la differenza. Per me era facile giocare con lui, l'ho capito subito. Chiede tanto ai compagni, ma mi ha fatto avere tanto spazio, mi ha dato palloni che sognavo. Era il compagno perfetto. Criticava tutti se non gli arrivava bene la palla o se sbagliavi davanti alla porta. Però, così facendo, insegnava. Lo sa anche El Shaarawy, che capì che a tu per tu con il portiere non si deve calciare forte ma preciso".