La grande suggestione di Champions è l’arrivo a Napoli, nello stadio che fu ai piedi di Diego Armando Maradona, di Leo Messi e del suo Barcellona per gli ottavi di Champions, e a parlare a Il Mattino è Joan Gaspart, ex presidente blaugrana, l’uomo che ha portato entrambi al Camp Nou: “Avevo tentato di acquistare Maradona quando giocava nell’Argentinos Juniors, però il suo club e la federazione argentina si impuntarono e non riuscimmo a trasferirlo, in Europa, anche se quella sembrava l’intenzione della sua famiglia e di chi lo seguiva da vicino”, spiega l’ex n.1 dei catalani. “Tornammo alla carica nell’82, quando Diego era passato al Boca Juniors, e trovammo l’accordo. Ma ci fu un problema ambientale, perché i tifosi scesero in piazza per opporsi alla partenza di Maradona. La tensione era molto alta in quei giorni a Buenos Aires. Per andare dall’albergo all’aeroporto fummo scortati dalla polizia”.

Maradona al Napoli sul gong del mercato

Sul passaggio a Napoli: “Accettai l’offerta di Ferlaino nell’ultimo giorno utile, quando il presidente del Napoli salì su un aereo privato e si presentò a Barcellona per chiudere: trovammo l’intesa a tardissima ora. La mia posizione fu molto chiara, all’interno del Barcellona come nei confronti del Napoli: se proprio dovevamo lasciar partire Maradona, perché quella era l’intenzione che il giocatore aveva manifestato, dovevamo farlo al miglior prezzo possibile. E questo accadde l’ultimo giorno di mercato”.

Sul'esperienza del Pibe de oro al Barcellona: "Problemi fisici, il gravissimo infortunio, poi l’epatite. A un certo punto Diego ritenne concluso il suo ciclo in Spagna e decise di tentare l’avventura in Italia. Sono rimasto in eccellenti rapporto con lui, nel tempo ha capito il mio punto di vista e la mia fermezza”.

L'acquisto di Messi fu meno movimentato: “Fu una proposta di Rexach, capo osservatori del Barcellona. Ero presidente all’epoca e lo considerai un buon affare. Leo aveva 15 anni, era un bravissimo giovane giocatore e immaginavo che avrebbe occupato un posto importante nella nostra storia. Il futuro? Sono convinto che resterò a lungo, perché è un simbolo del barcelonismo e perché qui crescono bene i suoi figli. C’è stato subito grande feeling e immagino che chiuderà la carriera europea qui, con questa maglia. Credo che Asia, Cina o Giappone siano un pensiero ancora lontano per lui, che è sinceramente contento di vivere a Barcellona”.

Gaspart "gioca" Napoli-Barcellona

L'ex presidente blaugrana sulla sfida del San Paolo: “Non bisognerà pensare neanche per un minuto al vantaggio di giocare il ritorno a Barcellona, la squadra dovrà tentare di vincere a Napoli. E non sarà facile, perché affronterà un club di grande tradizione, che ha al proprio fianco un pubblico molto caldo, il dodicesimo giocatore in campo”.