Le frequenti cessioni di calciatori stranieri dalla massima serie ucraina è una questione che sta tenendo banco a dir poco in queste ore. La Fifa, valutando la gravità del conflitto in corso, il 21 giugno aveva concesso il diritto di sospensione dei contratti di lavoro dei giocatori stranieri con i club fino al 30 giugno 2023. Tale provvedimento tuttavia, aveva lasciato solo una settimana di tempo alle società ucraine per vendere i giocatori in questione, generando una perdita economica non indifferente.

Un lasso di tempo troppo breve e perciò inaccettabile, secondo lo Shakhtar Donetsk, a capo della protesta. Proprio la squadra neroarancio ha dovuto affrettarsi nello smaltire parte dei suoi 14 stranieri tesserati, fallendo nel trovare accordi economici per quattro di questi. Nella lettera inviata alla Fifa (e resa nota da The Athletic), lo Shakhtar lamenta la perdita di "un importo totale di circa 50 milioni di euro".

Shakhtar: le parole del CEO Palkin

"Per colpa di questo provvedimento, è saltata la cessione di Solomon al Fulham. Avevamo quasi scambiato i contratti e concordato tutto, ma quando la FIFA ha emesso questa decisione, loro ci hanno inviato un’e-mail per dirci che a causa della decisione della FIFA, avrebbero ritirato i contratti e tutto il resto. Non c’è assolutamente nulla che possiamo fare per fermarlo. Ha firmato un contratto con loro ed ora è un giocatore del Fulham. Come è stato possibile darmi una settimana per concludere accordi per i nostri 14 giocatori stranieri? Quando si ha a che fare con club, giocatori e agenti, tecnicamente e fisicamente non è possibile fare tutto questo in una settimana.

 È una decisione molto ridicola, ma quando la FIFA ha emesso la decisione, nel giro di due giorni, abbiamo perso accordi diretti per un valore minimo di 26 milioni di euro. Hanno emesso la decisione e tutti i club hanno detto: “Grazie mille, la FIFA ci aiuta, prendiamo questi giocatori gratuitamente. Ho letto che la FIFA aveva affermato di aver comunicato con le principali parti interessate. Non è vero. Non hanno comunicato con la nostra federazione ucraina di calcio. Non hanno comunicato con i principali club ucraini. Hanno preso decisioni senza di noi. Non hanno ritenuto di dover contattare quei club e avere un qualche tipo di opinione sulla loro situazione. In questa guerra, tutti sostengono l’Ucraina e tutte le organizzazioni ucraine. Quindi com’è possibile che la FIFA, il corpo che dice “Siamo la famiglia del calcio”, non ci abbia nemmeno prestato attenzione?"