Il rimpianto di non potersi confrontare con i big della panchina tornati in Serie A: Roberto De Zerbi è però convinto della scelta dello Shakhtar Donetsk, e in un'intervista a Tuttosport racconta la sua idea del ruolo dell'allenatore. Al Corriere dello Sport spiega poi i motivi della scelta dello Shakhtar.

De Zerbi e la Serie A dei ritorni

"In Serie A sono tornati Allegri, Mourinho, Sarri e Spalletti. Devo dire che mi spiace privarmi di un così elevato confronto con colleghi dei quali ho il massimo rispetto e una stima assoluta. Stiamo parlando di quattro allenatori da inserire nella categoria dei top, alla quale appartengono pure Gasperini e Pioli". 

De Zerbi: "Guardiola ha perso, ma..."

"L'allenatore più bravo? La gente dice che lo sia colui che vince, io non so se è vero però penso che Guardiola rappresenti il non plus ultra. Ha perso la finale di Champions League e si è ritrovato criticato per aver rinunciato al centravanti, per aver scelto di avere un mediano in meno, per avere osato proprio come aveva fatto per un intero campionato, stravinto utilizzando le identiche teorie risultate insufficienti soltanto in quei 90 minuti. Quelle strategie, che per mesi erano state sostenute da cori d’ammirazione, all’improvviso, per una sconfitta, sono diventate argomentazioni per attaccarlo. E, onestamente, a me qualcosa non torna".

De Zerbi al Corsport: "Fuori dalla comfort zone"

"In Italia qualcosa si è mosso, ho avuto contatti, ma poi ho scelto l'Ucraina. C'è una società che ha una sua storia e vuole impreziosirla, mentre io esco dal Sassuolo, dove ero amato da chiunque. Non si dica che l'ho fatto per soldi, ma solo perché volevo ricominciare da zero. In Italia avrei guadagnato le stesse cifre".

Roberto De Zerbi (Getty Images)
Roberto De Zerbi (Getty Images)