Di Francesco, lanciandosi in un inedito 3-4-1-2, ci ha messo del suo, congelando il gioco sulle corsie del Barcellona, e offrendo una sponda di gioco a Dzeko. De Rossi, Manolas, Alisson e tutti gli altri, ovviamente, hanno regalato una delle prestazioni più belle e intense delle proprie carriere: ma anche il Barça visto a Roma ieri è stato particolarmente opaco. Un'analisi, in merito, assai approfondita, l'ha fatta oggi - nel day after del miracolo capitolino - Mundo Deportivo. Che ha individuato ben 10 motivi della sconfitta per 0-3 e della conseguente esclusione dalla Champions da parte degli uomini di Valverde. Questo l'elenco:

De Rossi e Florenzi (getty)

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1) Schieramento Conservativo

Valverde ha schierato di nuovo il 4-4-2 con Sergi Roberto davanti a Semedo sulla  destra. Il tecnico lo ha spiegato dopo il 4-1 dell'andata: "Abbiamo tenuto a bada la fascia sinistra della Roma, che è molto forte". E cioè, Valverde si è adattato a Kolarov e Perotti e non schierò Dembelè. Invece che provare a segnare un gol fuori casa, ha preferito difendersi

2) Nessuna risposta alla pressione della Roma

Schick è stato la sorpresa di Di Francesco, schierato alto con Dzeko e Nainggolan nella fase alta della Roma. Il ceco si è posizionato nella parte sinistra della retroguardia catalana. Il belga ha tolto il fiato a Semedo e Piquè ed il bosniaco ha operato nella zona centrale e su Busquets. De Rossi e Strootman hanno fatto pressione su Rakitic e secondo i dati Opta, né Alba, né Semedo hanno provato ad avanzare, al contrario di Kolarov e Florenzi. Dieci contropiedi contro, il record negativo del corso blaugrana confermato questo mal posizionamento

3) Poca intensità

Obbligata a rimontare, la Roma ha commesso più falli nella prima metà della partita che il Barcellona in tutta la partita. I catalani hanno commesso solo 4 falli nel primo tempo, mentre i giallorossi hanno chiuso la partita con 19 falli fatti, quasi il doppio del Barcellona

4) Nessun rimedio per contrastare Dzeko

L'attaccante bosniaco, che aveva già segnato al Camp Nou, ha vinto il confronto diretto contro Piquè ed Umtiti. Il rigore concesso dal difensore catalano è stata la prova dell'impotenza contro Dzeko

5) Lo stesso copione tattico

La Roma nel secondo tempo è tornata in campo con lo stesso schieramento senza che Valverde ed i suoi calciatori potessero prendere le controindicazioni. Le parole di Iniesta ai suoi compagni di squadra nel tunnel prima di uscire dagli spogliatoio sono emblematiche: "Se verremo eliminati giocando in questo modo..."

6) Lanci lunghi senza continuità

Evidente è stata la difficoltà di elaborare un gioco vero, per cui il Barcellona ha optato per i lanci lunghi. Ma ne sono stati fatti troppi, circa 33, e non sono serviti per avanzare le linee e provare a pressare alto

7) Messi lontano dall'area

Messi ha fatto solo 28 passaggi, di cui 2 a Iniesta e 2 a Suarez. Nel primo tempo ha potuto calciare (fuori) solo due volte ed il suo primo tiro in porta è arrivato solo al 73'

8) Luis Suarez irriconoscibile

Le sue statistiche non sono state degne di un numero 9 del Barcellona. Nessun dribbling, nessun contropiede, nessuna occasione creata e solo un passaggio a Messi. Ha perso 16 palloni e ne ha rubato uno solo. Da settembre 2015 non segna fuori casa in Europa

9) Cambi in ritardo

Dopo il 2-0 il primo cambio è stato Andrè Gomes per Iniesta al 81', quando è arrivato il gol di Manolas. All' 85' sono entrati Dembelè per Semedo ed Alcacer per Busquets: troppo tardi. Valverde si è giustificato così: "Ho pensato che la squadra avesse l'esperienza sufficiente per portare a casa il risultato". Ha ammesso, cioè, che nuovamente ha preferito difendere ad attaccare 

10) Fatica fisica e mentale

Giocatori come Rakitic, Messi, Pique, Suarez e Sergi Roberto sono sembrati troppo affaticati dalle molte partite precedenti