La tragedia riguardante la morte di George Floyd ha acceso i riflettori sul tema razzismo, non solo nella società americana. Anche in Premier, ad esempio, si sta ampiamente discutendo del fatto che nessun allenatore sia nero. E l'accusa di Dwight Yorke, ex stella del Manchester United e che oggi vorrebbe fare l'allenatore, ha avuto modo di sottolineare ancor di più quello che potrebbe essere un problema pronto a scoppiare: "Oggi notiamo come il passaggio dall'essere calciatore ad allenatore sia davvero velocissimo. Magari non hanno la tua stessa esperienza ma una possibilità gli viene data. Noi chiediamo solamente che ci venga data la possibilità. Questo non avviene, neanche per un colloquio. Quale altro può essere il motivo? Non c'è altra spiegazione: è perché sei nero. Perchè non ci sono allenatori neri a nessun livello e non c'è modo che succeda. E' un dato di fatto che reputo Sir Alex Ferguson come un padre, l'ho sempre detto e sempre lo dirò. Quando mi sono proposto per andare all'Aston Villa sono andato da lui e gli ho detto quello che avevo intenzione di fare. Mi ha detto cosa dovevo fare e mi ha dato alcuni consigli e, davanti a me, ha poi preso il telefono e ha chiamato i dirigenti del club per raccomandarmi. Mi ha sempre detto che qualunque cosa avessi avuto bisogno da allenatore lui per me ci sarebbe sempre stato. E nonostante lui e i suoi interventi io non riesco ancora ad ottenere un lavoro".