Al centro di numerose critiche per il suo rapporto con Maurizio Sarri, già suo allenatore al Napoli, Jorginho, centrocampista del Chelsea, si è così espresso sul suo rapporto col mister e il suo arrivo in Premier dalla Serie A. Ecco i passaggi più interessanti della sua intervista a The Sun: "Non sono speciale, sono un giocatore normale. Anche se pensano che io sia l’uomo di Sarri, voglio farvi capire perché gli piaccio. È un rapporto professionale, non esco a cena con lui, non vado a casa sua. Sarri mi spiega cosa vuole che io faccia, cerco di capirlo e di fare il meglio possibile per la squadra. Non mi considero il suo pupillo, penso solo di essere un giocatore che lo può aiutare a fare le cose che vuole. Accetto le critiche, ma non le condivido. È stato difficile trasferirmi in Italia così giovane, perché ho dovuto lasciare la mia famiglia. Venire qui è stato complicato, ma mi è servito avere qualche anno di esperienza in più e una famiglia. Sono due pressioni diverse: nel primo caso sei ancora un bambino, nel secondo invece sei un uomo. Il calcio di Sarri può funzionare in Inghilterra. Ci serve tempo. Anche Pep Guardiola ha avuto problemi al suo primo anno in Inghilterra, quindi perché non dovrebbe averli anche Sarri?".