Con una moglie incinta a casa, Suso è preoccupato. Il coronavirus in Spagna è in questo momento nella fase più acuta del contagio, e il giocatore, a gennaio tornato in patria e finito in prestito per 18 mesi al Siviglia, con poche parole ma emblematiche si è espresso circa la possibilità di ritornare a giocare in tempi brevi: "Se finisco di allenarmi e contagio mia moglie non me lo perdonerei per tutta la vita. Non sono d'accordo a terminare la Liga a tutti i costi per una serie di interessi: bisogna fare un piccolo sforzo tutti. Non è logico che noi dobbiamo giocare ed essere concentrati, chiusi in un hotel. Se c'è un 1% di rischio, meglio non continuare".
Intervenuto a Radio Marca Sevilla, Suso non ha fatto nulla per nascondere una situazione complicata e che ancora oggi non si sa come potrà essere risolta per quel che riguarda l'industria del calcio: "Vedo molto complicato che si possa finire la stagione. Io sono a casa, non sono nemmeno uscito per comprare e sono piuttosto spaventato".

Il giocatore ha poi parlato della sua situazione contrattuale: attualmente Suso è in prestito dal Milan, ma in caso di qualificazione Champions la sua permanenza al Siviglia sarebbe praticamente scontata. Anche in caso di mancato bersaglio, le possibilità che Suso rimanga in Spagna sono comunque alte; quel che pare certo, insomma, è che il rossonero rappresenti ormai una parentesi del passato: "Se si finisce in Champions c'è la possibilità di continuare sicuramente, ma ci sono anche molte altre opzioni. A livello personale non posso essere più felice. Abito a Montequinto, molto vicino alla famiglia, che dista cento km ed è qui".