Promosso con lode: a vent'anni da Italia-Corea del Sud il famigerato Byron Moreno si autoassolve per lo storico arbitraggio degli ottavi di finale di Coppa del Mondo. L'ex arbitro ecuadoriano oggi 52enne ha parlato di quella partita finita nella storia del calcio azzurro e mondiale alla Gazzetta dello Sport, promuovendo ampiamente la sua direzione di gara.

Byron Moreno: "Ho la coscienza pulita"

“Dopo tutto questo tempo ricevo ancora insulti sui social dai tifosi italiani. Non rispondo, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. Il primo fallo di Coco al 4’, il rigore procurato da Panucci. Episodi chiari. Poi Coco si procura un taglio sul sopracciglio e inizia a sanguinare. Non per colpa di un giocatore coreano, ma scontrandosi con un suo compagno. Poi il primo giallo a Francesco Totti: il numero 10 dell’Italia apre il braccio e saltando impatta con un avversario.

Byron Moreno: "Totti simula e non protesta"

"Uno degli episodi più criticati è stata l’espulsione di Totti. Se guardiamo il video, il giocatore coreano punta il pallone, arriva prima e allunga la gamba. Il capitano azzurro inciampa e cade provando a simulare un fallo per il quale è stato ammonito per la seconda volta e quindi espulso. Il regolamento prevedeva il giallo per simulazione. Ho rispettato le regole, le immagini parlano chiaro. Totti non protesta, gli unici a farlo sono Vieri e Di Livio. Se un giocatore è responsabile di un’azione, lo sa. Se viene sanzionato e non protesta, sa anche di non avere ragione".

Byron Moreno: "Mi dò 8,5, su Zambrotta unico errore"

"A oggi sono tranquillo, perché nessuna decisione arbitrale ha influito sul risultato di quella partita. Vero, Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, costretto a uscire per infortunio. Quella è l’unica situazione che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Tornassi indietro darei il cartellino rosso al coreano. Ho giudicato la forza del tackle dalla mia prospettiva. Non è la stessa di chi rivede l’azione da otto telecamere diverse. È stata una decisione presa tenendo conto del mio punto di vista in quel momento. In campo non ho percepito che l’entrata fosse così brusca. Quello di cui potete stare sicuri è che non ho mai voluto favorire o penalizzare qualcuno in campo. Italia-Corea del Sud è nella top 3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Mi do un 8,5 pieno".