Il Milan, l'apprendistato con Galliani, il rapporto con Silvio Berlusconi. E poi il passaggio all'Inter, Moratti, le minacce dei tifosi: Leonardo si è raccontato ai microfoni di Globoesporte e non ha nascosto di essere andato via dal club rossonero per via del presidente Berlusconi, scomparso di recente. Di seguito le parole di Leonardo.

Le parole di Leonardo

Le parole di Leonardo: "Mi piaceva come andavano le cose al Milan, il passaggio è stato per via del mio rapporto con Galliani. Mi ha detto di iniziare a partecipare ai suoi incontri, di occuparmi anche del marketing. Il tutto mentre ancora giocavo, nella mia testa a 32 anni avrei smesso. Per sei anni, dal 2003 al 2009, sono rimasto al suo fianco: per me è stato come andare all'università, osservavo quanto accadeva nel club ad ogni livello ma sempre rimanendo in disparte. Andavo a scuola da una persona che ha una visione a 360 gradi su tutto. Del calcio sa tutto, è stato il più grande allenatore per me".

Leonardo: "Via dal Milan per Berlusconi, Galliani un maestro" (Getty Images)
Leonardo: "Via dal Milan per Berlusconi, Galliani un maestro" (Getty Images)

Su Berlusconi

Su Berlusconi: "Ho avuto dei problemi con lui. Io ho lasciato il Milan proprio per via di quel disaccordo, penso però fosse anche un momento difficile per lui. Era anche Presidente del Consiglio, accadevano tante cose... Alla fine me ne sono andato perché ero nel club da 13 anni e ci sono cicli che finiscono. Parliamo comunque di una persona che ha rivoluzionato il Milan e il calcio e che come imprenditore ha fatto di tutto. Una storia incredibile, la sua".

Sul passaggio all'Inter

Sul passaggio all'Inter: "Nel 2010 mi sono fermato dopo aver lasciato Milano e non perché avevo altro. È stata una pausa di carriera. Con Massimo Moratti ho vissuto un rapporto molto forte, anche familiare: nell'Inter c'erano tanti brasiliani e finirono per avvicinarsi a me. A Natale mi chiama Moratti, gli avevo detto di non potere già diverse volte, poi però all'una di notte ci siamo incontrati a casa sua e lì non ho avuto scampo. Mi sono fatto coinvolgere nella causa, come sempre ho agito d'istinto, per ragione o emozione".

Sulle reazioni

Sulle reazioni: "Non me l'aspettavo neanche così tanto, altri giocatori erano stati in entrambi i club. Il mio rapporto con il Milan era più profondo, è stato molto pesante ogni singolo giorno. Il derby poi... Minacce? Diverse, ma lasciamo perdere. Ricordo però cosa mi disse Moratti, che tutta questa mobilitazione per una persona sola sembrava una bella cosa".