La sua avventura in Italia è stata molto deludente nonostante le aspettative dettate da un grande Europeo disputato due anni fa. Joao Mario ha salutato l'Inter nel mercato invernale ed ai microfoni della Gds ribadisce di non voler più tornare in Italia: "L’Inter? Non voglio riprovarci, mancherebbe la motivazione necessaria. E’ un’esperienza conclusa, zero dubbi. Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del Mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l’Inter è finita".

I 45 MILIONI SPESI DAI NERAZZURRI - "Troppa pressione? Macché, io valgo questa cifra. È quello che spesero, quindi sì. E non ho mai accusato alcun tipo pressione, sono sempre stati discorsi provenienti dall’esterno. Io sono convinto del mio valore e so di valere questi soldi"

IL FUTURO - "La Premier è un altro mondo. È la prima opzione, poi la Liga. Il West Ham potrebbe essere un’idea, ma ora è presto per sbilanciarsi. Perché questa rabbia? Non è rabbia, prendo atto della situazione al netto dell’anno e mezzo trascorso a Milano. L’idea è chiara: non torno. Sono solo sincero. Non ci sarebbe il fuoco dentro per riaccendermi in nerazzurro. Quando arrivai ero carico per un progetto che sembrava stesse decollando, peccato che poi le cose andarono diversamente".

L'ESPERIENZA ALL'INTER - "Estate 2016 dura, sotto tutti i punti di vista: cambi di proprietà e una situazione in panchina poco stabile: Mancini, De Boer, poi Pioli. Troppa confusione e per i nuovi acquisti, come il sottoscritto e Gabigol, fu dura. Nessuna giustificazione, il caos di quel momento era evidente. Anche per questo non sono riuscito a esprimermi al meglio. Di chi fu la colpa? Di tutti e di nessuno. Le responsabilità sono dell’Inter e dell’ambiente in generale, probabilmente dell’intero calcio italiano che non fa per me. Spalletti?Un ottimo allenatore, non è lui il problema".