Tanti personaggi illustri del mondo del calcio sono scesi in campo per donazioni e aste benefiche con l'obiettivo di raccogliere fondi per combattere l'emergenza Coronavirus. Tra questi anche Carlos Tevez che ai microfoni di "Olè" ha detto la sua sulla situazione attuale.

Coronavirus, parla Tevez

"Mia figlia ha compiuto 15 anni e abbiamo passato il compleanno insieme, avevamo organizzato una festa, ma l'abbiamo rimandata a tempo debito. Adesso dobbiamo concentrarci su altro, sui nostri genitori e sui nostri nonni. Questo virus è una m****, temo più per loro che per i miei figli. Non si sa da dove venga, come ti possa colpire. Sappiamo solo che uccide e che, chi ne soffre, muore solo, senza poter essere confortato o abbracciato. Sono coloro che rischiano di più. So dove vivono, ci sono cresciuto anche io. È importante stare insieme e cercare di aiutare le persone che più ne hanno bisogno. Noi calciatori possiamo stare un anno senza guadagnare e non siamo fra quelli che lasciano casa alle sei del mattino e ci tornano alle sette di sera pur di mantenere la loro famiglia. Sarei felice di aiutare e di mettermi a disposizione, perché lo Stato c'è ma dovremmo esserci pure noi. Questa situazione ci ha ricordato che siamo tutti uguali. Non serve a nulla apparire in un video".