Prosegue la polemica tutta argentina relativa alla finale di Copa Libertadores, stavolta tocca al River Plate rifiutare la decisione dello spostamento di sede del match di ritorno, fissata il 9 dicembre a Madrid. Di seguito il comunicato del club:

“Il River Plate ratifica il proprio rifiuto al cambio di sede. Il club sostiene che la decisione va oltre la competenza, pregiudica coloro che hanno acquistato un biglietto e intacca l’uguaglianza delle condizioni cominciando dalla perdita della condizione di squadra di casa. Si elencano quindi le ragioni per cui il River Plate sostiene la decisione sopra esposta.

– La responsabilità della carenza di sicurezza del giorno sabato 24, occorsa fuori dall’anello perimetrale disposto per l’evento, è stato assunta apertamente dalle alte autorità dello Stato. Ciò equivale a dire che i fatti che il River Plate contesta – e per i quali ha subito solidarizzato – non sono in alcun modo riconducibili alla responsabilità della società.

– Più di 66 mila spettatori presenti allo stadio hanno aspettato pazientemente per circa otto ore sabato e sono tornate allo stadio per la seconda volta domenica. A queste stesse persone si vuole ora negare ingiustificatamente la possibilità di presenziare allo spettacolo, in virtù dell’evidente differenza di costi e la distanza dalla sede scelta.

– È incomprensibile che il Clasìco più importante del calcio argentino non si possa disputare con normalità nello stesso paese che in questi giorni ospita un G20. Il calcio argentino e la Federcalcio non possono né devono permettere che un manipolo di violenti impediscano il disputarsi di un Clasìco nel nostro paese“.

Assume nel frattempo contorni sempre più problematici la (eventuale, a questo punto) finale di ritorno a Madrid per il River, che potrebbe dover rinunciare al proprio capitano, Leonardo Ponzio, per una pendenza legale dei giocatore in Spagna. Ponzio fu infatti coinvolto in una presunta combine ai tempi della sua militanza nel Real Saragozza, nella gara contro il Levante nel 2011, vinta dal Saragozza per 2-1. La vicenda è ancora in attesa di giudizio, il giocatore rischia fino a due anni di carcere, e dunque il suo ingresso in Spagna potrebbe essere bloccato. Un altro tassello a margine di una sfida che sembra davvero non dover finire più.