Mentre continuano in tutto il mondo le testimonianze di affetto e di cordoglio per la scomparsa di Diego Armando Maradona, il fronte giudiziario legato alla sua morte continua a vedere nuove testimonianze dopo che il medico personale risulta indagato dai magistrati. L'avvocato Rodolfo Baqué, che difende gli interessi dell'infermiera Gisela Madrid, ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva TN lanciando pesanti accuse sulla gestione delle ultime ore di vita del Pibe de Oro.

Maradona, le parole dell'avvocato Rodolfo Baqué

"Alcuni giorni prima di morire, Maradona è caduto ed ha sbattuto la testa. Non è stato un colpo molto forte, ma ha riguardato il lato destro, contrario a quello dell'operazione. Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica. Forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non poteva decidere una cosa del genere. Diego non stava in un luogo appropriato e non c'era un medico di base. Inoltre la sua frequenza cardiaca superava i parametri normali: è arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni. Il suo corpo inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto".