Intervistato da Repubblica, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha spiegato che i numeri non vanno presi con fede assoluta: "Il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile". 

Questo significa che in Italia potrebbero esserci 600 mila positivi al Coronavirus. La conferenza di ogni giorno delle 18 per aggiornare i numeri sembra quindi inutile: "Dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità è un impegno che ho preso con il Paese. Possono essere dati imperfetti, ma se ora ci fermassimo ci accuserebbero di nascondere le cose. E poi eravamo in mano alle singole Regioni, ai numeri degli assessori alla Sanità. Adesso non possiamo fermare questo appuntamento nazionale".

Sul lockdown: "Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo. Errori? Il 31 gennaio questo governo ha dichiarato lo stato di emergenza e bloccato i voli da e per la Cina, mi sembra che abbiamo compreso subito che questa epidemia era una cosa seria". 

Su Atalanta-Valencia: "Potenzialmente è stato un detonatore, ma lo possiamo dire solo ora, con il senno di poi".

Mancano le mascherine: "Dovremmo poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati, le mascherine ad ogni angolo e invece stiamo faticando".