Vincenzo De Luca ha aggiornato con la classica diretta Facebook del venerdì sull'emergenza Coronavirus in Campania. Queste le parole del presidente di una delle regioni che meglio ha retto ai pericoli della pandemia: "Abbiamo salvato la Campania. Siamo la regione con la maggior densità di abitanti per chilometro quadrato, 430 a 1 il rapporto, in alcune aree anche 1.000 a 1. Non era scontato salvare la regione. Tanti in Italia stanno provando a sporcare la faccia della Campania, ma la verità è sotto gli occhi di tutti. Noi non perdiamo tempo, la Campania è la regione con la mortalità più bassa rispetto ad altre regioni come la Basilicata e ha anticipato di due settimane le scelte del Governo. Siamo stati lungimiranti e saremo i primi di Italia ad uscire dal tunnel se continuiamo così".

LA FASE 2 - "Aprire domani e dover richiudere tra due settimane sarebbe una sventura peggiore. Ci avviciniamo alla fase 2, cercheremo di ragionare su qualche apertura in più, se le autorità sanitarie diranno di sì. Se si può anticipare anche la consegna a domicilio del cibo di asporto con tutte le norme di sicurezze obbligatorie, comprese mascherine e guanti per chi consegna e per chi prepara i cibi in laboratorio, lo faremo. Lo faremo da persone responsabili quando sarà possibile e non per ragioni di opportunismo. Stiamo ragionando sulla ripresa delle attività della ristorazione, ma ci atteniamo alla indicazioni delle autorità sanitarie. Rispetto alle librerie voglio dire che noi non le penalizziamo, ma restano chiuse perché sono locali all'interno dei quali si possono creare assembramenti con persone che consultano i libri. Anche per le librerie è previsto un rimborso di 2mila euro per il danno economico derivato dalla chiusura di questo mese".

CHIUSURA DEI CONFINI? - "Gli esperti ci dicono che in tante parti di Italia siamo ancora alla Fase 1, poi sento alcuni miei colleghi che vogliono ripartire tutto. Invece io credo che ci voglia un maggiore senso di responsabilità. Lombardia, Veneto e Piemonte hanno una situazione che non è ancora tranquilla. Lombardia e Veneto, soprattutto, sono in alto mare e vogliono aprire. Così facendo, però, rischia di mettere in pericolo tutta l'Italia. Per questo saremo costretti a chiudere i confini. La cosa più drammatica sarebbe riaprire tutto e dopo due settimane tornare a chiudere: a quel punto l'Italia non reggerebbe più. Le riaperture dovranno essere sempre accompagnate da un piano di sicurezza sanitaria che è imprescindibile. La ripresa sarà su due piani: economico e sanitario".