Coronavirus, la Svezia non ci sta: "In Italia disinformazione su di noi"
Dura presa di posizione dell'Ambasciata di Svezia in Italia per gli articoli apparsi recentemente sulla stampa nostrana
giovedì, 16 aprile - 23:57
La Svezia non ci sta e risponde per le rime. L'ambasciata del Paese scandinavo in Italia ha pubblicato un lungo post sui canali ufficiali, criticando il modo in cui la stampa italiana ha riportato le notizie su quanto sta avvenendo in materia di contenimento del Coronavirus . In particolare, le parole del Primo Ministro Löfven sarebbero state decontestualizzate, mentre si sarebbe avviata una vera e propria campagna di disinformazione nei confronti di un modello differente rispetto a quello portato avanti dal Governo italiano.
L'accusa della Svezia: "In Italia disinformazione su di noi" Questo il lungo post dell'Ambasciata di Svezia in Italia:
"Abbiamo notato che negli ultimi giorni si è generata una spirale di disinformazione su media autorevoli in Italia. Ad esempio, un intervista del Primo Ministro svedese Stefan Löfven alla televisione svedese è stata estrapolata dal suo contesto e citata in maniera non corretta.
A questo proposito vorremmo riportare alcuni fatti che potrebbero gettare una nuova luce sulla situazione in Svezia. La Svezia condivide gli stessi obiettivi di tutti gli altri paesi: salvare vite e proteggere la salute pubblica. Stiamo affrontando molte sfide comuni anche ad altri paesi: l’entità e la velocità di diffusione del virus e la pressione sul sistema sanitario nazionale. Stiamo usando strumenti simili alla maggior parte degli altri paesi, promuovendo il distanziamento sociale, la protezione delle persone vulnerabili e i gruppi a rischio, effettuando test e rafforzando il sistema sanitario per far fronte alla pandemia. Lavorare da casa quando è possibile, evitare i mezzi pubblici e i luoghi affollati, limitare i contatti con altre persone e restare in casa al minimo segno di raffreddore, sono solo alcune delle misure di contenimento adottate in Svezia.
La vita è molto cambiata anche in Svezia. Gli operatori sanitari stanno combattendo in prima linea, gli anziani nelle case di cura non possono incontrare i parenti e tanti nonni non vedono più i nipoti da molto tempo, gli imprenditori stanno lottando. L'intera società svedese è fortemente coinvolta nell’affrontare la pandemia. Molte persone restano a casa e molte altre hanno smesso di viaggiare (gli spostamenti verso le località di villeggiatura sono diminuiti del 96% durante le festività pasquali rispetto al 2019). Ciò ha avuto gravi effetti sia sugli svedesi che sull’economia svedese. Troppe aziende stanno chiudendo. Si prevede che la disoccupazione aumenterà drasticamente. Il governo ha adottato diverse misure economiche per mitigare gli effetti economici del COVID-19 e stabilizzare l'economia.
L'attenzione del governo è sempre stata quella di garantire, sulla base del parere delle autorità competenti, che vengano prese le misure giuste al momento giusto per proteggere innanzitutto la salute e la sicurezza della popolazione. Le decisioni prese dal governo e la risposta della sanità pubblica in Svezia si basano sulle valutazioni degli esperti, delle autorità competenti e delle organizzazioni internazionali. Il governo ha introdotto gradualmente nuove regole e raccomandazioni che condizionano l'intera società, comprese le vite private delle persone. Gli esperti con trasparenza hanno fatto riferimento al fatto che le autorità sanitarie, nel caso che l'epidemia raggiunga livelli di contagio molto più alti, potrebbero purtroppo trovarsi difronte alla scelta di dover dare la priorità dei posti in terapia intensiva ai pazienti con più probabilità di guarire. Lo stesso drammatico ragionamento è stato fatto dalle autorità sanitarie di molti altri paesi.
La Svezia condivide lo stesso obiettivo di tutti gli altri paesi: proteggere la vita e la salute del suo popolo. Fondamentalmente, le misure adottate dalla Svezia differiscono da quelle di altri paesi solo in alcuni punti, per esempio non stiamo chiudendo le scuole per i bambini più piccoli e gli asili nido e non abbiamo alcuna regolamentazione che costringa i cittadini a rimanere nelle loro case. Non esiste una strategia per creare "immunità di gregge" in risposta a COVID-19. Anche se in Svezia non è in vigore un lockdown totale, molte attività sono chiuse e la popolazione osserva le raccomandazioni fatte dal governo e dagli esperti.
Come molti altri paesi, anche la Svezia è stata colta di sorpresa nel dover affrontare una pandemia di questa portata, una delle più drammatiche esperienze della nostra vita. E come gli altri paesi stiamo facendo del nostro meglio per limitarne l’impatto e tornare alla normalità il più presto possibile ”.