"I fatti emersi dall’indagine della magistratura aprono ora un quadro del tutto nuovo che da un lato impedisce la realizzazione dello Stadio, dall’altro apre la porta ai risarcimenti in favore dei tifosi, parte danneggiata dall’intera vicenda. Per questo, in qualità di parte offesa nell’inchiesta, presenteremo un nuovo ricorso d’urgenza al Tar del Lazio chiedendo la sospensione immediata del progetto Tor di Valle che si è rivelato nient’altro che uno squallido intrigo per arricchire le tasche di pochi a danno della collettività. Non solo, con una istanza alla Procura di Roma il Codacons chiede di indagare tutto il Consiglio comunale e la sindaca Raggi che ha omesso, nonostante fosse obbligatorio, di far approvare dal Consiglio comunale il nuovo progetto sullo Stadio, con la complicità e il silenzio sia dei consiglieri di maggioranza che della opposizione, i cui esponenti secondo la magistratura erano coinvolti nella colossale truffa edilizia. Con un astuto trucco, inoltre, è stato aumentata del 30% la superficie utile lorda regalata ai ”palazzinari”. Nel corso dell’incontro l’associazione presenterà anche una azione risarcitoria in favore dei tifosi della Roma, che potranno costituirsi come parte offesa e chiedere i danni ai responsabili di illeciti, in relazione alle irregolarità che saranno accertate e che hanno prodotto un danno alla squadra”.

Questo il comunicato da parte del Codacons in merito alla realizzazione dello Stadio della Roma nella zona di Tor di Valle nella Capitale. Annunciato, dunque, un nuovo ricorso urgente al Tar del Lazio per bloccare subito il progetto dello Stadio della Roma. Domani, inoltre, alle ore 12 in programma la conferenza sul caso dello Stadio assieme al Tavolo della Libera Urbanistica, lo riporta l’AdnKronos.