Silvia Romano è tornata da qualche giorno e diverse sono state le reazioni in giro per l'Italia. Sui social se ne sono dette di tutti i colori e purtroppo sono arrivati anche insulti pesanti oltre che a gesti assurdo, come lanciare bottiglie di vetro contro la finestra della ragazza.

A tre giorni dal ritorno in Italia dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia, la volontaria milanese rompe il silenzio e scrive sul suo profilo Facebook, chiuso e visibile solo agli amici, rivolgendosi a chi ha preso le sue difese dopo gli insulti e le minacce ricevute. Queste le sue parole.

Silvia Romano, questo il suo appello su Facebook

"Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi, il peggio per me è passato. A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo grazie grazia grazie. 

Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo. Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito. Sentivo che loro e voi avreste guardato il mio sorriso e avreste gioito insieme a me perché alla fine io sono viva e sono qui. 

Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi tutti pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai. Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi, il peggio per me è passato. Godiamoci questo momento insieme. Vi abbraccio tutti virtualmente forte e spero di farlo presto anche dal vivo. Vi voglio bene".