Mario Draghi, presidente del consiglio, è intervenuto in occasione della conferenza stampa indetta per spiegare le misure prese dall'esecutivo per contrastare il Covid-19 e la nuova variante Omicron. Queste le sue parole.

La conferenza di Draghi

"Il governo sta affrontando la pandemia con un approccio diverso dal passato. Soprattutto nei confronti dei ragazzi, che hanno sofferto questo periodo. La scuola va protetta e tutelata. Quasi l'80% della popolazione ha completato la vaccinazione primaria. Gran parte dei problemi di oggi dipende dai non vaccinati. Invito gli italiani che non si sono vaccinati a farlo. La circolazione del virus mette sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per effetto della popolazione non vaccinata. Terapia intensive occupate per 2/3 da non vaccinati. Abbiamo affrontato tante sfide difficili in questi anni. Ci riusciremo anche questa volta.Bisogna affrontare il 2022 con realismo, fiducia e unità. Vogliamo essere cauti ma anche minimizzare gli effetti della pandemia sui ragazzi e i risvolti dal punto di vista economico e sociale. Abbiamo disposto l'obbligo vaccinale dai 50 anni sulla base dei dati, che dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi. La scuola è fondamentale per la nostra democrazia, va tutelata e protetta, non abbandonata. Ringrazio presidi e insegnanti per i loro sforzi. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza. Ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all'anno scorso e non ci sono i motivi per farlo.

Quando si introducono provvedimenti di questa portata occorre cercare di arrivare all'unanimità. Sono provvedimenti di una portata sociale ed economica molto importante. Abbiamo concentrato le misure sulle classi d'età che occupano le terapie intensive, per proteggere la loro salute e di noi tutti. Naturalmente occorre che le decisioni abbiano una base scientifica. Dicono che non decido più. Qui dimostriamo che la scuola resta aperta, è una priorità, non era il modo in cui questo tema è stato affrontato in passato. Vogliamo che l'Italia resti aperta con tutte le cautele. L'attività economica deve andare avanti. Prudenza, rispetto delle regole e molta fiducia. E' essenziale essere uniti".