L'app Immuni, a poche ore dal suo rilascio, rischia di non partire con i presupposti migliori, seppur non strettamente correlati al suo funzionamento pur già ampiamente discusso: così come informato dall'Agid-Cert, la struttura del governo che si occupa di cybersicurezza, in queste ore si sta diffondendo tramite mail un testo che invita a scaricare l'applicazione sviluppata dal governo ma rimanda in realtà ad un virus. 

FuckUnicorn il nome del virus che diffonderebbe un ransomware, un blocco del dispositivo che può essere a quel punto sbloccato soltanto tramite un riscatto. La mail inviterebbe a cliccare su un sito clone di quello della Federazione Ordini dei farmacisti italiani. 

Tutti i file presenti sul sistema Windows della vittima verrebbero istantaneamente rinominati con l'estensione ".fuckunicornhtrhrtjrjy" e sul dispositivo, a quel punto, apparirebbe la richiesta di riscatto di 300 euro in bitcoin. L'app Immuni, quella vera, dovrebbe essere resa disponibile nelle prossime ore, e la sua sperimentazione inizierà il 5 giugno in 4 regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria.