Si è tenuta ieri la seconda giornata di prove della F1 nei test svolti a Barcellona: è stato quindi anche il turno della Ferrari e di Fernando Alonso per prendere confidenza con la nuova vettura e migliorare il rapporto pilota-macchina. Lo spagnolo ha completato 87 giri, il più veloce in 1'2''180. E' stato lo stesso pilota ad ammettere la pur momentanea inferiorità della macchina rispetto alle altre vetture, ma ovviamente il tutto è solo nella sua fase embrionale. 

 

"E' vero che continuo a cercare informazioni sulla vettura, informazioni che a volte dovremmo già avere in tasca, ma la macchina sembra abbastanza complessa da capire e dobbiamo continuare a valutarne il comportamento. Mi ricordo l'anno scorso nei primi test, abbiamo fatto una distanza di gara nel giorno finale dei test ma poi eravamo a 1''5 dietro la Red Bull in Australia. Così, fare una distanza di gara è sempre ottimo, ma io preferisco avere una macchina performante e trovare in seguito l'affidabilità, piuttosto che avere una macchina affidabile ma lenta".

 

Dunque non regna il pessimismo in casa Ferrari, in attesa di una quadratura che però deve ancora essere trovata. Ma dove può essere migliorata la macchina? "Dal punto di vista del pilota, si vuole sempre più aderenza. E' difficile in un test per capire ciò che gli altri stanno facendo e guardare gli altri è sempre difficile, perché dipende da molti fattori: pneumatici usati, velocità costante, poco carburante e così via. Così dall'esterno è difficile da vedere i valori , ma per noi è un settore in cui abbiamo bisogno di migliorare: l'uscita di curva è un ambito in cui stiamo lottando".