Non esiste solo il calcio. L’ennesima lezione di stile per lo sport più amato del mondo arriva direttamente dallo stadio Olimpico, che per l’occasione abbandona i panni abituali di tempio del calcio e si trasforma nella casa del rugby italiano. Il torneo 6 nazioni è ormai agli sgoccioli, con gli azzurri di Brunel costretti a fronteggiare l’Inghilterra per l’ultima partita della rassegna.
Dopo una prima parta di gara in equilibrio, diversi errori degli azzurri portano gli inglesi avanti nel punteggio, chiudendo la prima frazione di gioco sul punteggio di 17-6. Durante il match, tuttavia, qualcosa di straordinario accade sugli spalti: il pubblico, galvanizzato dall’atmosfera, inizia a cantare “O surdat ‘nnmmurato”, coro da sempre vicino alle vicende di casa Napoli e utilizzato in questo frangente per la nazionale azzurra di rugby.
Un intero stadio, casa della Roma per giunta, che si lascia alle spalle distinzioni di tifo, cori beceri e scontri pregressi, per unirsi sotto un’unica voce e supportare la propria squadra. Il telecronista, accortosi della scena, dichiara: “Ecco che lo stadio inneggia le note di Ohi vita, ohi vita mija, un coro già ascoltato nel match contro la Scozia. Che bellezza, tutti insieme sotto la stessa bandiera. Un coro internazionale che, ci auguriamo, possa divenire il simbolo del rugby azzurro nel mondo.”
L’ennesima lezione di sportività data da una disciplina che, rispetto alle bruttezze del calcio, risulta essere avanti anni luce in termini di fair play, rispetto dell’avversario e tifo sano.
Prendiamo spunto…
Vincenzo Guarcello per Canale Napoli