"Se le guerre si facessero con il fioretto, l'Italia sarebbe dominatrice del mondo".
Questa è la sintesi (un pò spicciola vero, ma che rende abbastanza l'idea) dell'Olimpiade londinese, che porta l'ennesimo oro alla compagine azzurra (il sesto), questa volta giunto dal fioretto maschile.

Vittoria sofferta, giunta dopo un quarto di finale durissimo con la Gran Bretagna, che, in virtù del fattore "casa", ci ha fatto penare per raggiungere la semifinale e ha messo anche un pò paura al pubblico televisivo italiano, che, dopo le ragazze, voleva vedere anche gli uomini sul gradino più alto del podio. Alla fine con il risultato di 45-40 gli azzurri sbrigano comunque in mattinata la pratica inglese e passeggiano poi sui cugini americani (45-24), in semifinale, mentre il Giappone deve lottare fino all'ultima stoccata contro la Germania per accedere alla battaglia dell'oro (41-40 il finale). Tedeschi che poi guadagnano, meritatamente la terza piazza, ma l'attesa è tutta per la finale italo-nipponica.

Iniziano Baldini ed Avola, ma siamo sotto dopo i primi due assalti, ci pensa Cassarà a portarci per la prima volta in vantaggio, anche se quando è richiamato in causa, dopo le buone prove dei colleghi, che mantengono il vantaggio sul Giappone, finisce per essere raggiunto dal Giappone sul 28-28. Da lì in poi è tutto un testa a testa tra Ile due squadre, anche se, quando il match arriva al dunque gli azzurri spuntano le staccate decisive e, con Baldini (lui che a Pechino fu mandato a casa per doping), portano il risultato finale sul 45-39.
Vittoria azzurra e scherma che si conferma sempre più la punta di diamante di questa spedizione olimpica, con la settima medaglia conquistata sulle 14 sin'ora complessivamente presenti nel medagliere.

 

E.C.