Il mondo del calcio si è fermato per Sean Cox, il tifoso irlandese del Liverpool che pur di vedere la sua squadra del cuore in semifinale di Champions League aveva viaggiato dalla lontana contea di Meath fino ad Anfield e che è stato vittima delle aggressioni di alcuni tifosi della Roma. 

I primi due nomi sono saltati fuori, e la giustizia britannica, dopo averli interrogati, è pronta a formulare le prime accuse: non tentato omicidio, come inizialmente preventivato, ma disordini violenti, aggressione e lesioni gravissime. Per il momento, i due, così come confermato dall'avvocato Lorenzo Contucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre Cox, ancora in ospedale, resta in coma. Anche la Digos sta collaborando con la polizia inglese, al vaglio delle immagini che a mano mano sono state acquisite. 

La famiglia di Cox ha nel frattempo emesso un comunicato: "Siamo sconvolti da quello che è successo al nostro adorabile e premuroso Sean e tutto ciò che vogliamo è vederlo tornare a casa dalla sua amorevole moglie e dai suoi tre figli. Speriamo si riprenda completamente dalle lesioni riportate e che tutti insieme ritorneremo presto come una famiglia in Irlanda per trascorrere del prezioso tempo insieme. Vogliamo che il mondo sappia che Sean è il più straordinario e meraviglioso marito, padre, amico, figlio, zio e fratello e non ci ha portato altro che gioia. È un uomo perbene che adora il Liverpool e che è venuto dalla sua casa nella contea di Meath, in Irlanda, soltanto per vedere la sua squadra del cuore" .