Da quando Luciano Spalletti lo ha "responsabilizzato" - espressione che lo stesso tecnico scelse di usare, in conferenza stampa, ammettendo i suoi errori - Marcelo Brozovic non ha deluso neanche una volta. Schierato regista contro il Napoli, il croato ha trasformato il volto della squadra, che a Bergamo, contro l'Atalanta, ha avvertito l'assenza di un giocatore che in questo preciso momento della stagione, per necessità, è diventato paragonabile a Icardi o Skriniar, colonne insostituibili di questa Inter. 

Eppure, quando due mesi Brozovic uscì tra i fischi di San Siro ricambiando con un applauso provocatorio, sembrava che l'errore lo avessero commesso Ausilio e Sabatini - all'epoca ancora alle dipendenze di Suning - a non cederlo al Siviglia. Ma Pastore non si era potuto concludere, e il croato, per una questione numerica, non sarebbe potuto partire. 

Dalla 27.a giornata invece, quella del recupero del derby, solo numeri impressionanti: Brozovic non è mai sceso sotto il 6,5 in pagella, arrivando, ieri sera, a conquistare un 7,5 più gol e assist. Una fanta media completamente diversa rispetto a quella delle prime 26 giornate, dove Brozovic aveva sì messo a segno una tripletta, ma aveva anche collezionato una sfilza di 5 e 5,5.