Quale sarà il futuro di Mikkel Damsgaard? Il gioiello classe 2000 della Sampdoria, specie dopo l'ottimo Europeo giocato con la sua Danimarca, ha attirato l'attenzione di tanti club non soltanto italiani. Ma lascerà Genova in estate o la sua carriera proseguirà ancora lì, agli ordini di D'Aversa? Ne ha parlato il dg del club ligure Carlo Osti, in un'intervista concessa a "Il Secolo XIX".

Su Damsgaard

"Non abbiamo ricevuto una telefonata vera. Altro aspetto, anche in Italia si è arrivati a capire che i calciatori possono andare a scadenza".

Sul mercato in epoca Covid

"Il Covid ha esasperato una tendenza già in atto da un po’. Meno calciatori hai, più ricco sei. Viene premiata la qualità della rosa, non la quantità. E oggi un manager deve essere bravissimo a capire le potenzialità di un calciatore, sbagliando in meno possibile. Nel calcio di oggi anche un solo contratto in più fa la differenza. Ora dobbiamo trovare una collocazione a chi riteniamo non sia funzionale alla nostra prima squadra e aggiungere quei tasselli che possono completarla. C’è bisogno delle conoscenza di tutti, Ferrero, Osti, Faggiano… La forza di un club è trovare la giusta sintonia e alla Sampdoria c’è sempre stata".

Sull'arrivo di Faggiano

"In una società di A penso ci sia spazio per più profili all’interno dell’organigramma. Ovviamente dando compiti precisi, non sovrapponendosi e non creando incomprensioni. Detto questo, sono contento che sia arrivato Daniele, sicuramente ci darà un grande contributo. Gli do il benvenuto e gli faccio un grande in bocca al lupo per questo nuovo incarico in Sampdoria. E seguendo anche tutte le evoluzioni del suo rapporto con il Genoa, ho avuto modo di capire che lo ha fortemente voluto. Non è stato facile trovare una soluzione con la società rossoblù, rinunciare ad alcune cose… Siamo convinti che questo suo entusiasmo possa portarci un grande contributo. Faggiano ha già avuto modo di conoscere Ferrero, penso che ogni presidente abbia le proprie caratteristiche e che nel calcio moderno un direttore sportivo intelligente debba sapersi adeguare alla società per cui lavora".

Damsgaard (Getty)
Damsgaard (Getty)