Mentre Ancelotti diventa di fatto il suo erede sulla panchina del Napoli, si smuovono le acque anche per quanto riguarda il futuro di Maurizio Sarri, che continua a temporeggiare rispetto alla proposta dello Zenit (la famiglia non gradirebbe il trasferimento in Russia) e aspetta ancora che il Chelsea liberi Conte per andare su di lui. De Laurentiis, nel caso in cui il Chelsea non volesse pagare la clausola (che vale fino a fine mese, e costerebbe 8 milioni), potrebbe a sua volta decidere di liberarlo, pagando una penale da mezzo milione. Oppure - ipotesi ovviamente assai remota - continuare a tenerlo sotto contratto, ma non "impegnato". Obiettivo del tecnico toscano resta però Londra: ambiente più "italianizzato", dove proseguirebbe una lunga tradizione di tecnici del Belpaese iniziata con Vialli 20 anni fa, arrivata a Conte (il cui esonero è alle porte) e passata per i vari Ranieri, Ancelotti e Di Matteo. Domani, intanto, Abramovich incontrerà Conte per discutere della sua eventuale rescissione con parziale buonuscita (visto che avrebbe dalla sua ancora un anno di contratto). 

Contestualmente Pellegrini, procuratore di Sarri, che non ha congelato definitivamente la pista Zenit - “Sarri non ha rifiutato l’offerta perché non l’ha ricevuta” - proseguirà i suoi contatti con il Chelsea, che però deve stringere se non vuole perdere l'ormai ex allenatore azzurro. Che, intanto, è in attesa. Anche la sua delicata situazione personale a livello contrattuale rappresenta un ostacolo al felice esito della trattativa. Lo Zenit c'è, e sembra disposto (oltre a pagare gli 8 milioni di clausola) ad arrivare a 5 milioni a stagione più bonus per il tecnico toscano. Il cui addio al Napoli, pur se ancora minato da diversi impedimenti, è cosa fatta. Ora resta da stabilire se per l'Inghilterra o la Russia.