Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Gr Parlamento: ecco le sue parole.

Milan: le parole di Scaroni

“Il cambio di proprietà in questo momento un po’ cruciale ha ritardato tante cose, ha creato delle complessità che non c’erano, ma tutto in un clima idilliaco di rapporti tra Elliott e RedBird, eccellenti. Non mi preoccupo molto del tema Maldini-Massara, non ho il minimo dubbio che si raggiungerà un’intesa per cui questa coppia, che è stata così importante per lo scudetto, continui con noi anche nei prossimi anni”.

Sullo scudetto

“Se mi avessero detto a inizio stagione che il Milan avrebbe vinto lo scudetto, cosa avrei risposto? Ho risposto in molte occasioni che io mi ponevo come obiettivo di arrivare quarto, avevo messo in budget di arrivare quarto. Quindi tutto quello che era di più del quarto posto era guadagnato. Si immagini poi lo scudetto, è stata una cosa bellissima, un’emozione incredibile per tutti noi”.

Su Cardinale

“Mi ha fatto un’eccellente impressione. Ha un curriculum vitae di primissimo livello, impressionante. Dico solo che ha vinto la famosa borsa di studio Rhodes che è quella che aveva vinto a suo tempo Clinton, per un americano è un obiettivo quasi irraggiungibile, ne danno due l’anno per andare a Oxford. E poi è una persona molto simpatica e gradevole, un super esperto di sport che sa trattare come pochi altri. Che si pone obiettivi ambiziosi, con il suo fondo e in particolare con questa acquisizione del Milan. Quindi un’impressione ottima, l’ho visto soltanto due o tre volte. Ora è negli Stati Uniti, ha detto che tornerà in luglio e penso di vederlo. Cifre della cessione? Un miliardo e 218 milioni di euro. Ci sarà poi un vendor loan, una parte del prezzo verrà pagata a rate successivamente, quindi Elliott rimarrà con un coinvolgimento per un certo periodo di tempo e lo vedo in modo positivo, perché ci dà continuità nella transizione, molto importante”.

Su Ibrahimovic

“Il suo futuro ancora in campo o dietro una scrivania? Io mi auguro ancora in campo. So che sta procedendo a ritmi accelerati come sa far lui, a reintegrarsi fisicamente. Se finirà come io mi auguro, e anzi devo dire conoscendolo sono abbastanza sicuro che tornerà in grande forma fisica, ricomincerà a giocare. E comunque, ha giocato un ruolo fondamentale e continuerà a giocarlo nello spirito di questo nuovo Milan che abbiamo costruito in questi anni”.

Sullo stadio a Sesto San Giovanni

“Stiamo attendendo di vedere cosa succederà al ballottaggio. Mi auguro che Sesto resti un’alternativa per il nostro stadio. La prima opportunità che avremo per fare uno stadio la coglieremo: se sarà Sesto sarà Sesto, se sarà San Siro sarà San Siro. Tempo limite? Questo venerdì noi e l’Inter incontriamo il sindaco Sala e diamo il via ufficiale alla consultazione popolare necessaria per San Siro. Ci metteremo a lavorare alacremente sui due fronti per arrivare a una soluzione che doti le due squadre milanesi di uno stadio moderno ed efficiente come le altre squadre d’Europa. Inter? Sicuramente tutto questo è ovvio nel caso di San Siro, che è una concessione pubblica che verrebbe data alle due squadre. Per quanto riguarda l’ipotesi Sesto, deve trovare riscontro sia da parte dell’Inter sia da un incontro che stiamo organizzando perché si incontrino Gerry Cardinale e Steven Zhang, che non si sono ancora incontrati. In quell’ipotesi andremo a esplorare il desiderio dei due azionisti di collaborare a Sesto, ammesso sia quella che perseguiamo perché si sviluppa più rapidamente”.

Su Leao

“E’ incedibile? Non parlo mai di questi temi, non voglio fare invasioni di campo con Maldini. Visto il ruolo che ha avuto l’anno scorso, Leao è certamente una pedina preziosa per il Milan, ma abbiamo dimostrato di saper fare sostituzioni piuttosto incredibili. Penso all’infortunio di Kjaer e all’ingresso di Kalulu: siamo tutti contenti di aver scoperto un nuovo talento”.

Su Donnarumma

“Se Gigio potesse tornare indietro, rimarrebbe al Milan o andrebbe comunque al PSG? Io credo che questa esperienza gli faccia bene comunque, perché i giovani devono cambiare e anche prendere qualche facciata, perché le facciate fanno crescere. Nell’insieme penso che per Donnarumma sia stata una cosa buona questa esperienza al PSG”.