Il Torino ora "s"vende. Secondo le ultime notizie di calciomercato, il club granata sarebbe pronto a cambiare pelle a gennaio soprattutto in mezzo al campo, dove urgono rinforzi di qualità.

Calciomercato Torino: problemi in mezzo al campo

L'infortunio di Mandragora a Napoli ha messo a nudo i problemi di Ivan Juric. Il tecnico croato è stato costretto a mandare in campo contro gli azzurri il 21enne Kone. 

Il club granata avrebbe bisogno di qualità in mezzo al campo in questo momento. Per tale motivo, in estate il Toro aveva pescato in casa Juve con  Pjaca, con alle spalle due operazioni alle ginocchia, e Mandragora, in riscatto obbligatorio.

Per il centrocampista, tuttavia, si poteva temere nuovi guai al crociato, dopo la rottura e l’operazione di neanche un anno e mezzo fa. Per fortuna il calciatore napoletano sta "meglio" del previsto e dovrà recuperare solo dall'intervento al menisco. Dunque, il mercato di gennaio si annuncia caldissimo per il Torino.

Via Baselli, dentro Amrabat

Per tale ragione, a gennaio Juric si aspetta un paio di rinforzi di qualità in mezzo al campo e qualche cessione.

In uscita, infatti, restano Izzo, Baselli, Verdi e Rincon. Sempre che Belotti resti fino a giugno.

Come Belotti, anche Rincon e Baselli sono in scadenza e non dovrebbero rinnovare.

Dalla cessione dei due centrocampisti durante il calciomercato di gennaio dipenderà l'assalto bis ad Amrabat della Fiorentina che potrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto.

Juric vuole Amrabat

In estate il Torino aveva già provato a prendere Amrabat dalla Fiorentina, ma Italiano si era opposto alla cessione. In questo momento il pupillo di Juric dei tempi veronesi non sarebbe più contento di rimanere in viola per via delle poche presenze da titolare.

Per questo Cairo durante il mercato invernale potrebbe tornare a bussare alla porta di Commisso per avere Amrabat. Ad agosto il Torino era andato vicino a chiudere l’operazione. Ma non riuscì a cedere Baselli o Rincon: e la trattativa finì per naufragare.

Baselli (Getty)
Baselli (Getty)