La situazione legata al rinnovo del contratto di Lorenzo Insigne si fa ogni giorno più complicata. I colloqui tra il giocatore e il Napoli devono di fatto ancora iniziare, con De Laurentiis che potrebbe aspettare la fine delle ferie del Campione d'Europa per iniziare a discutere.

Con il contratto in scadenza tra un anno, gli scenari possibili sono tre:

  1. il rinnovo;
  2. la partenza a zero di Insigne nel 2022;
  3. la cessione in questa sessione di mercato.

Insigne-Napoli, scontro sull'ingaggio

Lo scoglio principale da superare è sempre lo stesso. Insigne chiede un aumento dell'ingaggio rispetto ai 5 milioni attuali, con gestione in autonomia dei diritti d'immagine; una richiesta di valorizzazione del proprio talento e anche una valorizzazione di quanto fatto in questi anni al Napoli. Una certificazione che, complice la vittoria degli Europei, ha avuto nelle ultime settimane anche un timbro internazionale. 

Il Napoli si trova costretto dal canto suo ad abbassare il monte stipendi vista la mancata qualificazione Champions per il secondo anno consecutivo ed il periodo generale di crisi causato dalla pandemia. De Laurentiis non sembrerebbe intenzionato ad accontentare le richieste di Insigne. 

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di spalmare le richieste economiche di Insigne su più anni, anche se al momento non sono stati registrati significativi passi in avanti. E mentre uno dei suoi gol viene candidato a gol della stagione, il futuro contrattuale di Insigne resta un rebus. 

Napoli, fissato il prezzo di Insigne

Se non ci dovessero essere più margini per mantenere il rapporto, ecco che Insigne può essere messo sul mercato. La valutazione che il Napoli fa del giocatore non è inferiore ai 25 milioni. Per il momento dall'estero ci sono stati solo sondaggi per il 30enne capitano azzurro e nessun interesse concreto, che tuttavia può nascere nei prossimi giorni.
 

Attenzione però anche all'ipotesi che Insigne resti fino a naturale scadenza del contratto andando poi via a parametro zero: uno scenario che non sembra preoccupare troppo il patron De Laurentiis.