Si sta definendo il futuro di Emerson Palmieri. L'ex terzino della Roma, attualmente al Chelsea, è in uscita dai Blues e sembra essere pronto per tornare in Serie A, dove le pretendenti non mancano di certo.
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Futuro Emerson Palmieri, le ultime
Dopo aver vestito le maglie di Palermo e Roma, Emerson Palmieri sembrerebbe pronto per un ritorno in Serie A. Il terzino del Chelsea vorrebbe tornare in Italia per mettersi in primo piano agli occhi di Mancini e per giocare con maggiore continuità in vista dell'Europeo 2021.
La conferma di un suo possibile ritorno in Serie A non arriva solo dai rumors di mercato, ma dalle parole, chiare e decise, di Fernando Garcia. L'agente del giocatore, intervenuto a Inside Futbol, ha dichiarato: "Ritorno possibile in Italia? Sì. Juventus e Napoli? Non posso dire nulla ora".
Emerson Palmieri in Serie A? La situazione
In Italia, la pista più concreta resta quella che porta all'Inter, ma come detto occhio alla Juventus e al Napoli. I nerazzurri potrebbero affiancare il buon Emerson a Young sulla sinistra, mentre i partenopei potrebbero prenderlo per sostituire una possibile partenza di Ghoulam. Più difficile la situazione in casa Juventus, dove invece prima dovrebbe partire uno tra Pellegrini e Alex Sandro.
Conte cerca un giocatore dinamico, di spinta e quantità, in grado di dare la stessa esplosività che darà Hakimi sulla fascia opposta. I 55 milioni spesi dal Chelsea per Chilwell spingono Emerson Palmieri lontano da Londra: anche a prezzo di saldo il calciatore potrebbe lasciare molto facilmente Stamford Bridge, ma servirà comunque uno sforzo economico.
Fantacalcio ed Euroleghe, cosa cambia con Emerson in Italia?
Verosimilmente nulla, anche perchè è difficile pensare che Emerson Palmieri si trasferisca in una squadra che non fa parte delle Euroleghe. Napoli, Inter o Juventus potrebbero metterlo al centro del proprio progetto, soprattutto nel caso dei partenopei.
Non sarebbe un titolare fisso in nessuna delle tre squadre appena citate, ma almeno nell'Inter e nel Napoli potrebbe contendersi il posto rispettivamente con Young e Mario Rui, gente a cui non ha nulla da invidiare. Discorso diverso per Alex Sandro, dove in quel caso le gerarchie sarebbero già ben definire.
