Ufficializzato ieri dal Venezia, Sergio Romero, nuovo portiere del Venezia, ritorna in Serie A dopo qualche anno d'assenza: l'estremo difensore ex Sampdoria e Manchester United è intervenuto nel pomeriggio in conferenza stampa, di seguito i passaggi più interessanti anche in ottica Fantacalcio.

Romero sulla trattativa col Venezia

"Il Venezia da due o tre settimane mi seguiva, mi hanno aspettato abbastanza fino alla mia decisione finale. Al di là di tutto la squadra mi è piaciuto molto, sono giovani, mi sento anche io giovane, c'è un grande club alle spalle, una grande società, penso che con questa squadra qua c'è tutto per rimanere in Serie A".

Romero sulle sue condizioni fisiche

"L'anno scorso per me è stato strano, ma mi sono allenato tutto l'anno a Manchester, qualche giorno chiaramente mi allenavo da solo perché la squadra si allenava per la partita. Mi sento molto bene, ho fatto un bel lavoro anche quando sono tornato in Argentina, ho avuto due mesi per preparare il mio arrivo in un club, voglio far vedere di essere lo stesso Sergio che è arrivato a Genova prima e a Manchester poi".

Sergio Romero pronto a tornare protagonista in Serie A (getty)
Sergio Romero pronto a tornare protagonista in Serie A (getty)

Romero sul suo eventuale impiego contro la Fiorentina

"Non ho mai smesso di seguire il campionato italiano, ma per giocare già con la Fiorentina dovrà parlare l'allenatore, ieri ho fatto il mio primo allenamento e mi sono sentito bene, come ho detto prima ho trovato un grande gruppo, con giovani che hanno tanta voglia. Ho fatto capire al tecnico che posso esserci già per lunedì e non per passeggiare per Venezia, ma ovviamente l'ultima decisione spetta al mister, sono a disposizione sua e del suo staff".

Romero sulla sua fama di para-rigori

"Per quanto riguarda i rigori in Argentina avevamo un grande preparatori dei portieri, c'erano anche Andujar e Orion e avevamo fatto uno studio importante sui rigori. Il primo rigore l'ho parato grazie alla mia esperienza, avevo giocato spesso contro Vlaar e sapevo come calciava, per quanto riguarda il bigliettino era un pensiero di mia moglie, non c'entrava nulla con i calciatori dell'Olanda, non ho mai avuto un foglio che mi dicesse dove calciano gli avversari. Vado seguendo la sensazione".