L'estate dell'Inter si prospetta decisamente ricca di novità. Dopo l'arrivo di Simone Inzaghi, adesso per la società è il momento di programmare al meglio il mercato che sta per cominciare. Un mercato con almeno un paio di sacrifici a cinque stelle: detto di Hakimi che pare piuttosto vicino al Psg, l'altro pezzo da novanta sulla possibile lista di sbarco è e resta Lautaro Martinez.

Atletico Madrid e Barcellona su Lautaro

Seppur spinta da esigenze di bilancio, l'Inter non ha nessuna intenzione di svendere Lautaro Martinez. Marotta e Ausilio hanno rassicurato in tal senso Inzaghi, il Toro partirebbe soltanto di fronte a un'offerta irrinunciabile. E la cifra individuata ammonterebbe a 90 milioni di euro, la stessa chiesta al Barcellona la scorsa estate quando l'argentino sembrava davvero a un passo dai blaugrana. Poi non se ne fece più nulla, ma adesso a provarci è l'Atletico Madrid che comunque non intende sborsare una cifra simile: l'Inter ragiona anche sul fatto che, in caso di cessione, dovrebbe corrispondere il 10% al Racing Avellaneda (comunque calcolato sulla differenza tra quanto fu pagato da loro - 25 milioni - e il prezzo di vendita, motivo per cui in questo caso il club sudamericano ricaverebbe 6.5 milioni e non 9). Attenzione al ritorno del Barcellona che potrebbe presentarsi con un nuovo assalto nelle prossime settimane. Ecco perché i nerazzurri lavorano anche sul fronte del possibile sostituto del Toro.

Lautaro via? Raspadori sul taccuino dell'Inter

In caso di addio di Lautaro, all'Inter piacerebbe Luis Muriel dell'Atalanta ma occhio alla novità: a Inzaghi piace molto Giacomo Raspadori del Sassuolo, una delle più liete sorprese dell'ultimo campionato e fresco di convocazione da parte del ct Roberto Mancini per Euro 2021. E' un profilo giovane, in crescita e che potrebbe intrigare non poco la dirigenza nerazzurra. Anche se al momento è solo un'idea, l'interesse è da registrare: l'estate sarà piena zeppa di novità, tra queste potrebbe rientrare anche il gioiellino neroverde.

Raspadori (Getty)
Raspadori (Getty)