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Davide Torchia, agente tra gli altri di Daniele Rugani, ha parlato del futuro del centrale di proprietà della Juventus ma in prestito al Cagliari nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport. 

Intervista all'agente di Rugani sulla stagione

 

Qual è il bilancio? 
 

 «La sessione estiva del mercato fu molto strana a livello di tempistica, tanto che quando arrivammo al Rennes la squadra aveva già disputato sei gare. Daniele si stava integrando bene nel gruppo, ha giocato due partite, ma un infortunio muscolare ha interrotto la sua ascesa». 
 

L'agente di Rugani sulla Juventus e sul mercato

 Rugani, da contratto, è legato ai bianconeri fino al 2024. Cosa resta della Juve in lui? Più soddisfazioni o rimpianti? 
 

 «Io mi fido dei numeri: Daniele ha giocato più di cento partite nella Juve, chi sostiene che sia stato una meteora si sbaglia di grosso. Non è facile arrivare così giovane in una squadra in cui la concorrenza nel suo reparto rispondeva ai nomi di Barzagli, Bonucci, Chiellini, Benatia... Se penso che deve ancora compiere 27 anni e ne ha accumulati 8 da calciatore di cui 5 in bianconero, beh, ha dato un buon contributo. Pure lui ha portato il suo mattoncino per la conquista dei cinque scudetti di fila: è qualcosa che resta negli annali». 
 

Futuro Rugani, l'annuncio dell'agente sul calciomercato

 Ma le avranno fatto capire che Rugani non troverà spazio nella Juve. O no? 
 

 «Il futuro dipende da tante variabili, dalla direzione che prenderà il mercato, dai momenti. Intanto conta che i rapporti con la Juve siano molto sereni. Loro sanno che se Daniele potrà essere utile, lui ci sarà sempre, altrimenti nessun problema: valuteremo il percorso più adatto. Non c’è nulla di stabilito». 
 

 Dicono che in Italia lo vogliano Bologna, Torino e non solo, ma la Juve? 
 

 «È stata una grandissima scuola per Daniele, che ricorda le vittorie con immensa soddisfazione. Ma per lui conta anche il fatto di essersi inserito in una realtà che sa darti qualcosa di molto particolare. L’allenamento alle pressioni, il senso di appartenenza, l’importanza di dover vincere a tutti i costi: non dimentichiamo che Rugani aveva solo 21 anni e già si allenava con i tre difensori più forti d’Europa in quel momento... È un grandissimo bagaglio che porterà sempre con sé, ovunque andrà».