Se il Milan riuscirà a vincere lo scudetto 2022, grande merito andrà dato anche ad Olivier Giroud, l'uomo che ha sostituito per larghi tratti Zlatan Ibrahimovic, a un passo dalla doppia cifra in Serie A (oggi è a 9 gol), ma soprattutto decisivo con una doppietta nell'ultimo derby contro l'Inter in campionato.

E pensare che l'attaccante francese, come da lui stesso ammesso, avrebbe potuto vestire la maglia nerazzurra e non quella rossonera: di seguito, infatti, le sue parole sulle colonne de L'Equipe.

Giroud sul mancato trasferimento all'Inter

“Onestamente sono stato vicino a firmare con l’Inter, ma Dio ha fatto per bene le cose. Ho dovuto aspettare un po’, ma sono stato paziente e ho vinto la Champions League col Chelsea intanto. Quando ho parlato col mio agente non mi vedevo né in Spagna né in Germania. Un ritorno in Francia non era tra le mia priorità, e il Milan è diventato la mia ciliegina sulla torta”.

Giroud sull'importanza di Maldini nel Milan

“Mi ha fatto male vedere il club in questa situazione con la Juventus molto avanti. A mio modesto parere, quando il Milan non era competitivo, c’era una persona che mancava al club, e quella persona si è rivelata essere Paolo Maldini. È un manager ultra-presente, è lì ogni giorno agli allenamenti, questo significa che l’allenatore sta facendo il suo lavoro, ma anche la direzione è lì a guardare. Questa è un’istituzione, nulla è lasciato al caso. Infatti, un giocatore non può dire che non gioca perché non piace all’allenatore. Se è bravo in allenamento e competitivo, l’allenatore lo vede. E per me questa è una grande cosa, perché mi alleno come gioco, al 100%”.

Esultanza Giroud dopo la doppietta in Inter-Milan 1-2 (Getty Images)
Esultanza Giroud dopo la doppietta in Inter-Milan 1-2 (Getty Images)