CHI È ADRIEN RABIOT

Il suo nome è sulla bocca di tutti già da diversi anni, ma quest'anno la Juventus ha fatto lo scatto decisivo per mettere le mani sul ventiquattrenne di Saint-Maurice. Talento talmente precoce da sorvolare il canale della Manica a 13 anni per unirsi al settore giovanile del Manchester City, pesa su di lui l'ingombrante figura della madre. Il ruolo di Veronique si rivelerà fondamentale per lo svolgimento della carriera di Rabiot, sarà infatti proprio lei a riportarlo in Francia dopo appena sei mesi da Citizens, a seguito di un clamoroso dissidio con la dirigenza della squadra inglese. Dopo aver fatto ritorno all'Union Sportive Créteil-Lusitanos, società con la quale aveva mosso i primi passi calcistici, non lascia passare molto tempo prima di cambiare nuovamente aria, trasferendosi al Pau Football Club. Nonostante il trasferimento lontano dal cuore pulsante della Francia, il giovane Adrien riesce a far parlare comunque di sé, tanto da attirare l'attenzione del PSG che lo acquista nel 2010. A quindici anni Rabiot veste dunque per la prima volta la casacca dei Les Parisiens dove completa la sua maturazione calcistica. A Parigi l'influenza della madre si fa più importante che mai: dalla situazione contrattuale alla posizione sul campo di gioco la signora Rabiot non manca di far notare le sue idee. L'atteggiamento della madre e procuratrice di Rabiot portarono inevitabilmente a ripercussioni sull'impiego del figlio. Dopo l'esordio in prima squadra nella stagione 2012-13 il centrocampista viene mandato in prestito al Tolosa, dove il rendimento non è elevatissimo, ma abbastanza da convincere il PSG a riportarlo a casa ed a mantenerlo in rosa per l'annata successiva. All'ombra della Tour Eiffel Rabiot sfrutta gli infortuni di Thiago Motta e Marco Verratti per ritagliarsi uno spazio importante, salvo poi finire fuori rosa per problemi legati al rinnovo del contratto. Dopo essere tornato a disposizione di Blanc si impone come uno dei centrocampisti più interessanti di tutta Europa grazie alle sue qualità tecniche abbinate ad un fisico imponente. A metà gennaio 2019 il "Duca" comunica alla società parigina di non voler rinnovare il proprio contratto, finendo nuovamente fuori rosa. Dopo sei mesi di incertezze Rabiot scioglie ogni riserva e sceglie la Juventus, società che lo aveva già cercato in passato e che ha saputo offrire argomentazioni migliori rispetto ad altre grandi potenze calcistiche come, ad esempio, il Barcellona.

IL RUOLO - In molti addetti ai lavori lo definiscono come un centrocampista ancora non specializzato in un singolo ruolo. Le sue qualità tecniche unite alle fattezze che madre natura gli ha regalato lo rendono infatti un elemento singolare nel mondo calcistico. Un metro e ottantotto centimetri di altezza per settantuno chili di peso con un discreto controllo ed una certa predisposizione per il gioco a due tocchi. Viste le belle parole spese da Sarri per Pjanic, difficilmente è ipotizzabile l'impiego di Rabiot come vertice basso del centrocampo bianconero, più verosimilmente nell'ipotetico centrocampo a tre schierato dal tecnico ex Chelsea, il francese dovrebbe andare a prendere il posto del suo connazionale Matuidi come mezz'ala di sinistra. Al nuovo numero 25 bianconero verrà richiesto un lavoro in tutte le fasi di gioco, dalla copertura nella propria metà campo, allo sviluppo in transizione, fino agli inserimenti a ridosso dei sedici metri, fondamentale in cui ha già saputo dimostrare di poter far male alle difese avversarie, sia con conclusioni dalla distanza che con tocchi filtranti atti ad innescare le punte.

PERCHE' PRENDERLO AL FANTACALCIO - Al fantacalcio i centrocampisti delle big fanno sempre gola, a meno che non si tratti di mediani puri con tendenze ad avere più malus che bonus. Ebbene Rabiot nella sua carriera ha sempre concluso le sue annate con più bonus che malus, quindi il suo nome è da mettere sicuramente in una posizione abbastanza elevata nella vostra lista, anche se non nei primissimi posti. A questo si deve aggiungere la predilezione di mister Sarri nello sfruttare gli inserimenti delle proprie mezz'ali per rendere ancora più efficace lo sviluppo delle sue trame di gioco. Se nel Chelsea questa si era un po' affievolita, riuscendo tuttavia a far realizzare quattro reti ad un mediano come N'Golo Kanté, nei precedenti anni al Napoli erano stati Allan e, soprattutto, Hamsik a godere delle tattiche del mister natìo di Bagnoli. Va poi aggiunta anche la predilezione di Rabiot per l'assist, caratteristica che potrebbe essere ancora maggiormente esaltata se dovesse essere schierato sulla stessa catena di gioco di Cristiano Ronaldo. Ultimo aspetto da non sottovalutare è quello legato alla sua fisicità, grazie alla sua altezza saprà certamente farsi valere anche in situazione di palla inattiva.

E PERCHE' NO - Il primo fattore di rischio dell'affare Rabiot sarà la capacità dello stesso numero 25 di entrare all'interno dei meccanismi di gioco applicati da mister Sarri. Se il francese non dovesse riuscire ad assimilare velocemente questi concetti potrebbe finire presto ai margini della squadra, soppiantato da compagni con caratteristiche più vicine a quelle desiderate dal tecnico. Nella sua stagione al Chelsea Sarri ha dimostrato di saper sfruttare maggiormente la profondità della sua panchina, differentemente da quanto mostrato nel suo triennio napoletano. Se Rabiot non dovesse entrare subito nei meccanismi del tecnico potrebbe dunque finire con il perdere il posto a favore del connazionale Matuidi, il giocatore bianconero più simile ad Allan come capacità difensiva nel pacchetto mediano. Restando in tema turn-over è necessario tenere conto che il primo obiettivo della Juventus sarà, anche quest'anno, la conquista della Champions League, quindi non è detto che a ridosso dei match europei Rabiot non venga comunque tenuto a riposto. L'ultimo aspetto su cui vale la pena spendere due parole sono i limiti caratteriali palesati dal ventiquattrenne nelle passate stagioni. Come accennato in precedenza questi atteggiamenti lo hanno portato più volte allo scontro con la dirigenza del PSG e conoscendo la rigidità del sistema Juventus difficilmente verranno tollerati all'ombra della Mole.

STATISTICHE - Vista la sua precocità quella che andrà ad iniziare sarà l'ottava stagione di Rabiot tra i professionisti, la prima al di fuori della Francia. L'esordio in Ligue 1 è datato 26 agosto 2012, sotto la guida dell'attuale tecnico del Napoli Carlo Ancelotti; la prima rete tra i pro invece è arrivata solamente 9 mesi più tardi, durante il suo prestito al Tolosa. Nel complesso sono state 14 le reti realizzate nella massimo campionato francese, condite con 15 assist. Un bottino non stellare ma che possiamo giudicare come soddisfacente. Per quanto riguarda il capitolo malus invece le statistiche sono decisamente positive, finora Rabiot si è visto comminare contro 15 ammonizioni ed 1 sola espulsione, arrivata per altro per doppio cartellino giallo. Dal punto di vista realizzativo la sua stagione migliore è stata quella 2014-15 quando, con Blanc in panchina, ha realizzato 4 reti in 21 presenze, mentre per gli assist il picco massimo lo ha toccato sotto Unai Emery nel campionato 2017/18 con 5 passaggi decisivi.

LA FANTASCHEDA - Ogni valutazione è puramente indicativa. I valori segnalati vanno da un minimo di 0  (negativa) ad un massimo di 5 (eccellente).

VALORE ASSOLUTO DEL CALCIATORE: 4/5

VALORE FANTACALCISTICO DELL'ACQUISTO: 4/5

CONTINUITA': 5/5

POTENZIALE TITOLARITA': 4/5

RESISTENZA AGLI INFORTUNI: 4/5

TENDENZA AL BONUS IN PROPORZIONE AL RUOLO: 3/5