La bocciatura del ricorso del Parma e la conseguente qualificazione in Europa League del Torino rivoluziona gli scenari di mercato. “Non siamo intrusi, ci impegneremo al massimo. Mi tengo Cerci e faccio una squadra più forte“: queste le parole di Cairo che si oppongono al presunto interesse del Milan per l’esterno azzurro, da qui la scelta della dirigenza di virare, secondo Sportmediaset, su Biabiany, giocatore giù più volte accostato al club rossonero. Una strategia di mercato probabilmente non del tutto definita sulla quale inciderà il nuovo staff tecnico.
L'arrivo d'un'ala - Cerci o Biabiany che sia - dipenderà tantissimo dal riscatto o meno di Taarabt: entro domani bisogna difatti pagare il QPR per trattenere il marocchino, e nel caso in cui non dovesse esserci accordo tra le parti il Milan rischia di perdere anche l'ultimo dei suoi giocatori (escluso El Shaarawy) in grado di garantire un elevato rendimento da attaccante esterno. Una necessità tattica che in definitiva, considerata la volontà di Inzaghi di puntare (anche) sul 4-3-3, risulta imprescindibile. A maggior ragione se si considera il fatto che Niang, di rientro dal prestito al Montpellier, finirà in Premier, al West Ham, e sempre in prestito - ma stavolta oneroso - con diritto di riscatto.
E soprattutto che, in uscita, c'è anche Robinho: l'avevamo già annunciato, ma in queste ore è finalmente ripartita la telenovela estiva sulla sua partenza: forse la volta buona per il ritorno del brasiliano in patria.
Si era parlato di un interesse di Besiktas e Flamengo, ma l’ultimo contatto da registrare è quello con il Botafogo, trattativa che potrebbe concretizzarsi come rivelato dal suo agente a Lancenet: “Ho parlato con il Botafogo e loro mi hanno detto che vorrebbero prendere Robinho ma ci sarebbero alcune complicazioni economiche. Dipende comunque dal denaro che il Botafogo è disposto a investire per portarlo via dal Milan, sono in contatto col Botafogo e stiamo cercando altri investitori”.
Da questo discorso resta fuori, quindi, Honda: schierato più volte alto a destra da Seedorf nel 4-2-3-1, il giapponese non ha mai dismostrato di poter reggere l'urto con la collocazione tattica da esterno. Dispendiosa, e non per questo adatta alle sue caratteristiche da trequartista puro, pur essendo stato utilizzato, in passato, anche da mezzala. Il suo posto sarà appunto da intermedio, se dimostrerà di esserne in grado, o di alternativa a Kakà nel 4-3-1-2. Sono questi, difatti, i due moduli che SuperPippo è intenzionato a proporre, alla sua prima avventura da primo allenatore. Sempre che anche Riccardo non decida di andar via prima della fine del suo contratto: da Orlando si continua a premere. E con Balotelli ancora in ballo, con le inglesi che chiedono informazioni, ad oggi nessuno è veramente certo di restare.